Disavventura romana per Massimo Ferrero: la casa devastata e saccheggiata in pieno centro storico
È una furiosa denuncia quella lanciata da Massimo Ferrero , ex patron della Sampdoria, che ha raccontato all’Adnkronos l’amara esperienza vissuta nella sua abitazione romana. L’ex dirigente sportivo si è visto distruggere la casa nel cuore di Roma, a pochi passi da piazza di Spagna, da un gruppo di ladri spregiudicati e impuniti.
L’episodio è avvenuto domenica intorno alle 14.40, in un momento di massima affluenza turistica e movimento cittadino. Ma proprio nel giorno del referendum e a quell’ora, il quartiere sembrava deserto. “Mi hanno devastato casa – ha detto Ferrero con tono indignato – prima hanno citofonato, probabilmente per accertarsi che non ci fossi, e poi sono entrati in azione. Tre donne e un uomo, a volto scoperto, mi hanno rubato tutto. E nonostante le telecamere li abbiano ripresi chiaramente, compreso quello che si è arrampicato fino alla finestra, nessuno è intervenuto”.
La scena del crimine è stata immortalata dalle telecamere di sicurezza dell’edificio situato in via Gregoriana, una delle strade più esclusive e suggestive del centro storico capitolino. Un colpo audace, messo a segno con una precisione quasi militare, che ha lasciato sconcerto anche tra i vicini di casa.
Ferrero, noto per il suo carattere esuberante e il soprannome di “Viperetta”, ha descritto con parole dure quanto accaduto: “Sicuramente mi tenevano d’occhio – ha rivelato – perché mentre ero fuori a pranzo loro hanno fatto irruzione, distruggendo perfino la porta che collega il mio appartamento a un altro. Mi hanno portato via valigie, borse firmate Hermès, gioielli, contanti. Non ho assicurato nulla, perché non pensavo potesse succedere una cosa del genere qui, in uno dei luoghi più prestigiosi della città”.
L’ex presidente blucerchiato non nasconde la sua rabbia, ma anche una profonda amarezza verso il contesto urbano e sociale in cui è maturato il furto. “I poliziotti – precisa Ferrero – sono stati bravissimi, insieme ai carabinieri di San Lorenzo in Lucina. L’ispettore Pilone del I distretto Trevi è stato molto attento e solerte, ma ormai il danno era fatto. La verità è che in giro non c’era la presenza delle forze dell’ordine che ci si aspetterebbe. Erano tutte impegnate nei seggi per un referendum che, francamente, è stato un bluff. Qui si discute di accorciare i tempi per la cittadinanza italiana, ma dovrebbero pensare ad allungare la durata delle pene detentive. Altrimenti continueremo a vivere in una città dove i ladri possono agire indisturbati, a volto scoperto, in pieno giorno”.
Il racconto di Ferrero solleva inevitabilmente questioni legate alla sicurezza nelle aree centrali di Roma, considerate fino a poco tempo fa “zone protette” rispetto alla criminalità diffusa. Il fatto che un furto così eclatante sia avvenuto in un periodo di particolare impegno istituzionale (il referendum) ha alimentato il sospetto che i malviventi abbiano approfittato della ridotta vigilanza per colpire indisturbati.
Le immagini delle telecamere, come confermato dal diretto interessato, sono state consegnate agli inquirenti e potrebbero rappresentare un elemento fondamentale per l’identificazione dei responsabili. Intanto, però, Ferrero resta con la casa sottosopra e un senso di vulnerabilità difficile da digerire. “Non è solo un furto materiale – conclude – è un attacco alla serenità di chi vive in questa città. Spero che qualcosa cambi davvero. Perché se non lo fanno le istituzioni, chiunque potrà sentirsi a rischio”.