Fondo Ue per Difesa, ecco il “piano d’azione”. Stessi equipaggiamenti per tutti

Fondo Ue per Difesa, ecco il “piano d’azione”. Stessi equipaggiamenti per tutti
30 novembre 2016

La Commissione europea ha svelato oggi il suo “piano d’azione” per accelerare la ricerca in materia di difesa e la condivisione di equipaggiamenti militari nell’Ue, suscettibile di generare risparmi per decine di migliaia di euro in un momento di grande rigore di bilancio. Si tratta di mettere in piedi “un fondo europeo per la difesa”, una parte del quale sarà consacrato alla ricerca su nuove tecnologie di difesa. La parte rimanente servirebbe invece come strumento finanziario per consentire ai Paesi membri di acquistare in comune gli equipaggiamenti necessari, ad esempio droni o elicotteri. “La mancanza di cooperazione tra Stati membri nei settori della sicurezza e della difesa ha un costo annuo stimato tra 25 e 100 miliardi di euro”, ha sottolineato la Commissione.

Per gli investimenti nella ricerca, l’esecutivo Ue intende mobilitare le sue finanze fino a 90 milioni di euro all’anno entro il 2020. Un programma dedicato potrebbe poi raggiungere l’importo di 500 milioni di euro l’anno, si precisa nel comunicato. Per quanto riguarda la parte del fondo dedicato all’acquisto di equipaggiamento comune, dovrebbe raggiungere i 5 miliardi di euro all’anno, secondo una stima della Commissione che deve ancora essere perfezionata. Le proposte contenute in questo “piano d’azione per una difesa europea” devono ora essere discusse tra i 28 Paesi membri, in particolare al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo del 15 e 16 dicembre. Questi sforzi per dare all’Europa “autonomia strategica” in materia di sicurezza e di difesa intervengono in un momento di molteplici crisi nell’Ue (crisi migratoria, rapporti tesi con la Russia, ecc), ma anche di un possibile disimpegno americano dalla protezione del Vecchio continente, con la nuova amministrazione di Donald Trump.

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Il presidente eletto degli Stati Uniti ha infatti criticato, in campagna elettorale, il basso livello di spesa militare dei partner europei della Nato, lasciando intendere che anche gli Usa potrebbero decidere di ridurre la propria spesa. Questo mese, in una conferenza a Bruxelles, il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg ha deplorato la “frammentazione” dell’industria europea della difesa. “Gli Stati Uniti hanno un tipo di veicolo da combattimento per la fanteria, in Europa ne abbiamo 19. Loro hanno tre tipi di missili aria-aria, noi ne abbiamo tredici tipi diversi, (…) loro hanno quattro modelli di fregate, noi 29”, aveva sottolineato, invitando gli europei a “spendere meglio”. (con fonte afp)

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