90 anni di Gene Hackman, “cattivo” che sapeva far ridere

90 anni di Gene Hackman, “cattivo” che sapeva far ridere
29 gennaio 2020

Tocca domani il traguardo dei 90 anni un’icona del cinema americano, Eugene Allen Hackman, per tutti Gene Hackman, vincitore di due Oscar e protagonista in decine di film di successo, in molti dei quali interpretava ruoli da cattivo. Nato a San Bernardino, California, il 30 gennaio 1930, trascorse i primi anni a Dundville, in Illinois, dove il padre lavorava come giornalista per un quotidiano locale. A 16 anni si arruolo’ nei Marines, congedandosi tre anni dopo. Frequento’ quindi un corso di giornalismo all’Universita’ dell’Illinois e la School of Radio Technique, iniziando a lavorare per emittenti locali. Solo intorno ai 30 anni decise di tentare la carriera di attore, iscrivendosi a corsi di arte drammatica della Pasadena Playhouse.

L’esordio sul grande schermo arrivo’ a meta’ anni ’60 e presto giunse anche il successo. Nel 1964 recito’ in ‘Lilith’ di Robert Rossen al fianco di Warren Beatty e fu proprio Beatty a segnalarlo al regista Arthur Penn per il ruolo di Buck Barrow in ‘Gangster story’, film del 1967 grazie al quale ottenne le prime nomination all’Oscar e ai Golden Globe. Dallo sguardo forte e incisivo, Hackmann ha dato vita a personaggi spesso negativi, dall’aspetto cinico e spietato, gelidi e intransigenti. Con ‘Anello di sangue’ del 1970, in cui recito’ al fianco di Melvyn Douglas, conquisto’ la seconda nomination all’Oscar, ancora come attore non protagonista.

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Fu poi nel 1971 che con ‘Il braccio violento della legge’, nei panni dell’investigatore Jimmy Doyle, un poliziotto in bilico tra la mala e la giustizia, raggiunse la fama internazionale. Il film gli valse Oscar e Golden Globe come miglior attore protagonista. Non si fecero attendere altre interpretazioni di successo, nel 1974 con ‘La conversazione’ di Francis Ford Coppola e con un ruolo comico in ‘Frankenstein Junior’ diretto da Mel Brooks: l’eremita cieco Abelardo. Nel 1978 fu Lex Luthor in ‘Superman’ diretto da Richard Donner e interpretato da Marlon Brando e Christopher Reeve. Negli anni ’80 Hackmann continuo’ a collezionare successi e riconoscimenti. Molto apprezzato il suo lavoro in ‘Sotto tiro’, del 1983, diretto dal canadese Roger Spottiswoode, e in ‘Due volte nella vita’, 1985, due pellicole che gli valsero nuove candidature al Golden Globe.

In ‘Mississippi Burning – Le radici dell’odio’ invece, film del 1988 diretto da Alan Parker e ispirato all’uccisione degli attivisti per i diritti civili del 1964, Hackmann e’ protagonista nei panni di un agente federale razzista che agisce con metodi poco ortodossi. Il secondo Oscar, stavolta da attore non protagonista, arrivo’ con ‘Gli spietati’, del 1992, diretto da Clint Eastwood. Hackmann, nel cast degli attori insieme allo stesso Eastwood e a Morgan Freeman, interpreta l’inflessibile sceriffo ex pistolero Little Bill Dagget. Per il ‘cattivo’ Gene Hackman non sono mancati i ruoli nelle commedie. Nel 2001 ottenne successo di pubblico e di critica con ‘I Tenenbaum’, dove e’ protagonista nei panni di padre scroccone e adultero. L’ultimo film interpretato per il cinema risale al 2004, ‘Due candidati per una poltrona’. Poi ha lasciato il set e negli ultimi 16 anni si e’ dedicato alla scrittura di romanzi senza tornare mai a recitare.

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