All’asta arredi e oggetti d’arte dell’abitazione di Eduardo

All’asta arredi e oggetti d’arte dell’abitazione di Eduardo
14 ottobre 2019

Va all’asta una selezione di beni provenienti dall’eredità di Eduardo De Filippo (1900-1984): i lotti saranno offerti martedì 22 ottobre (ore 15) dalla casa Il Ponte a Milano, nelle sale di Palazzo Crivelli. Gli arredi, spiega in un comunicato la casa d’aste, si caratterizzano per essere espressione della vita personale e artistica del celebre drammaturgo e attore partenopeo: mobili antichi, dipinti e sculture “recuperati nel tempo o in vecchi teatri ormai distrutti”. Una coppia di busti in marmo (stima euro 7.000-8.000); due monumentali coppie di torciere napoletane di inizio Ottocento in bronzo (stima euro 2.400-2.600 cadauna); una coppia di sculture napoletane in legno laccato e scolpito raffiguranti personaggi della commedia in abiti ottocenteschi (stima euro 4.500-5.000); la scultura in marmo bianco di Achille Alberti ‘Madre, firmata e datata 1915 (stima euro 7.000-8.000), interpretata all’epoca come l’allegoria dell’Amor di Patria: sono solo alcuni esempi di quell’istinto del palcoscenico di cui De Filippo amava circondarsi anche nell’intimità della propria casa.

Traspare invece dai dipinti di scuola napoletana dei secoli XVII e XVIII l’Eduardo collezionista che abbandonava l’attrazione squisitamente istrionica verso l’opera d’arte per coglierne la qualità stilistica e la bellezza intrinseca. Tra i dipinti figurano tre ‘Nature vive’ realizzate da Aniello Ascione nelle quali è evidente l’influenza della pittura di Abraham Brueghel. In asta anche il ritratto (stima euro 1.800-2.000) che il pittore e amico Carlo Siviero (Napoli 1882 – Capri 1953) gli dedicò: “A Eduardo De Filippo l’ombra di un altro grande Eduardo offro cordiale amicizia e viva ammirazione”. La tela si intitola “Ritratto di Eduardo De Filippo nei panni di Edoardo Ferravilla che interpreta il Tecoppa”.

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Il drammaturgo autore di “Filumena Marturano”, che nella sua vita si dedicò alla tutela ed alla memoria storica ricercando e circondandosi di oggetti scelti con un preciso criterio e di cimeli storici, aveva allestito il suo quotidiano con lo stesso spirito dove “ogni pezzo coniuga Teatro e Storia, intrecciando vita personale e vita artistica, una commistione curiosa e raffinata che rivela il gusto dell’artista e dell’uomo e restituisce le sue chiaccherate con gli amici”, come ha scritto Maria Procino, curatrice delle biblioteche e degli archivi Eduardo e Luca De Filippo e Francesco Rosi.

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