Caso Regeni, consegnati a Roma tutti gli atti chiesti con rogatoria. C’è “un breve video”

Caso Regeni, consegnati a Roma tutti gli atti chiesti con rogatoria. C’è “un breve video”
Giulio Regeni
7 dicembre 2016

“Tutta la documentazione richiesta con la rogatoria” inoltrata lo scorso settembre nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa e sulla morte di Giulio Regeni (foto) e’ da oggi all’attenzione della Procura di Roma. Sono stati i magistrati della Procura Generale egiziana – si legge in una nota congiunta dei due uffici giudiziari al termine del vertice svoltosi alla scuola di polizia di via Guido Reni – a consegnare quanto sollecitato tre mesi fa dagli inquirenti italiani. Al Procuratore Giuseppe Pignatone e al pm Sergio Colaiocco, e’ stato consegnato, anzitutto, il verbale relativo alle dichiarazioni rese da Mohamed Abdallah, il capo dei sindacati indipendenti degli ambulanti del Cairo che alla polizia spontaneamente “riferi’ dei suoi contatti con Giulio Regeni sino al 22 gennaio 2016”: e cio’ – e’ spiegato – malgrado la stessa polizia, come ribadito dal Procuratore Generale Ahmed Nabil Sadeq, “avesse gia’ concluso i propri accertamenti dopo aver escluso che vi fossero pericoli per la sicurezza nazionale”. E’ stato poi consegnato “un breve video di un incontro”, avvenuto ai primi di gennaio, tra il ricercatore di origine friuliana (scomparso al Cairo il 25 gennaio e trovato morto il 3 febbraio, ndr) e lo stesso leader sindacalista che giro’ il filmato.

Stando alla nota, “la Procura Generale del Cairo ha riferito che e’ stato sentito il personale di Polizia che ha proceduto sia agli accertamenti effettuati su Giulio Regeni nei primi giorni di gennaio 2016 sia di quello coinvolto nella sparatoria in cui sono morti i cinque componenti della banda criminale nonche’, infine, del personale di Polizia coinvolta nel rinvenimento, che suscita interrogativi, dei documenti di Giulio Regeni il 24 marzo”. Dal canto suo, la delegazione italiana “ha riferito alle autorita’ del Cairo, consegnando la relativa documentazione, quanto emerso dagli accertamenti dalle stesse richiesto, in ordine ai conti correnti bancari intestati a Giulio Regeni in Italia e nel Regno Unito”. Il comunicato si chiude con l’assicurazione da ambo le parti che “la collaborazione continuera’ attraverso lo scambio di atti di indagine fino a quando non sara’ raggiunta la verita’ in ordine a tutte le circostanze che hanno portato alla morte di Regeni”. Con oggi si conclude la due giorni a Roma dei magistrati egiziani. E’ stata la quinta occasione di confronto tra inquirenti italiani ed egiziani. Il 14 marzo scorso furono Pignatone e Colaiocco ad essere ricevuti al Cairo dal Pg Sadeq, mentre il 7 e l’8 aprile, presenti anche gli investigatori dei due Paesi, fu Roma la sede del vertice organizzato tra magistrati capitolini e la delegazione egiziana per un primo scambio di atti. Trasferta romana poi ripetuta da Sadeq l’8 e il 9 settembre, su preciso invito di Pignatone e Colaiocco il quale, il primo novembre, fu protagonista di un blitz al Cairo dove ottenne la restituzione di alcuni oggetti che appartenevano a Giulio Regeni.

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