Charamsa al Papa: la Chiesa ha trasformato la vita di gay in un inferno

Charamsa al Papa: la Chiesa ha trasformato la vita di gay in un inferno
30 ottobre 2015

Krzysztof Charamsa, il teologo polacco sospeso dopo aver pubblicamente ammesso la sua omosessualità e aver rivelato di avere un compagno, ha accusato la Chiesa di seminare l’odio contro i gay e di far vivere loro un “inferno” in una lettera indirizzata al Papa e ottenuta dall’agenzia di stampa France Presse. “Voi e la Vostra Chiesa siete riusciti a trasformare la nostra vita d’omosessuali in un inferno”, afferma il sacerdote in una lettera di cui aveva già parlato, senza diffonderla. E’ stata inviata al Papa il 3 ottobre, due giorni prima del Sinodo dei Vescovi in Vaticano dedicato proprio alle sfide che la famiglia deve affrontare. Il teologo 43enne proprio quel giorno aveva pubblicamente ammesso la sua omosessualità e presentato alla stampa il suo compagno, con il quale vive a Barcellona. Il vescovo polacco da cui dipende l’ha quindi sospeso, impedendogli così di celebrare messa e di amministrare i sacramenti. Charamsa, nella lettera, evoca una “Chiesa dormiente”, che sarebbe “pietrificata nelle sue dottrine inumane, senza misericordia né carità”. Una Chiesa che “non sa che perseguitare e distruggere la vita di milioni di gay i quali sono persone spirituali”. La Chiesa, accusa ancora, “li ha trasformati in esclusi lebbrosi, come se gli uomini potessero scegliere il loro orientamento” sessuale. Ancora, nella lettera, il religioso lancia un appello a “tutti i cardinali, vescovi e curati omosessuali ad avere il coraggio di lasciare questa Chiesa insensibile, ingiusta e violenta”.

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