Christian Chivu nuovo allenatore dell’Inter: il “made in casa” per continuare a competere ai massimi livelli

L’Inter ha ufficialmente presentato il suo nuovo allenatore, Christian Chivu, alla vigilia del Mondiale per club. A dare l’annuncio è stato il presidente nerazzurro Beppe Marotta, che ha sottolineato come la scelta del tecnico romeno rappresenti un progetto ambizioso e coerente con la tradizione e le ambizioni del club milanese.

Annuncio inedito, scelta condivisa

Christian Chivu

“Ho il piacere di presentarvi mister Chivu”, ha esordito Marotta, evidenziando il contesto particolare in cui avviene la nomina, con la stagione ancora in corso e l’Inter impegnata in una competizione internazionale di rilievo. “La stagione non è ancora finita: ha questa coda che testimonia che l’Inter è una delle squadre più forti al mondo”.

Il presidente ha poi spiegato il motivo del cambio in panchina, dopo quattro anni di collaborazione con Simone Inzaghi: “Il calcio è un mondo che brucia tutto con grande facilità. Eravamo legati a un allenatore a cui eravamo affezionati e che ci ha dato molto, ma si è arrivati a un divorzio consensuale. Ci siamo lasciati molto bene, perché ci ha fatto trascorrere anni indimenticabili”. La scelta di Chivu, ha aggiunto Marotta, “non è per niente un ripiego, ma una decisione rapida e condivisa con la proprietà. È un allenatore ‘made in Inter’, che arriva dalle giovanili, fa un calcio divertente e sposa le ambizioni della società”.

Le ambizioni dell’Inter

Marotta ha sottolineato inoltre che l’Inter continuerà a partecipare a tutte le competizioni nazionali e internazionali anche nella prossima stagione, un traguardo non scontato: “L’anno prossimo saremo in tutte le competizioni, e annuncio ufficialmente che parteciperemo anche al campionato di Serie C con l’Under 23”. Un segnale chiaro di investimento sul futuro e sulla crescita dei giovani talenti.

Le parole di Christian Chivu

Alla vigilia del debutto ufficiale sulla panchina nerazzurra, Christian Chivu ha espresso entusiasmo e senso di responsabilità. “L’orgoglio di allenare l’Inter in prima squadra è enorme, sento un grande senso di responsabilità che voglio trasferire ai miei ragazzi, lo stesso di quando Piero Ausilio mi portò per la prima volta ad Appiano Gentile”.

Chivu ha descritto la sua filosofia di gioco e il legame con il club: “Con me siamo tornati alle radici, a cosa vuol dire l’interismo: orgoglio e lealtà, valori che questa società ha sempre regalato ai tifosi. Questa è una delle squadre più forti d’Europa, come dimostrano i risultati recenti in Italia e in Champions. Il mio è un nuovo, vecchio progetto perché la stagione non è finita: abbiamo l’obbligo di competere ai massimi livelli per lo stemma che portiamo”.

L’allenatore ha inoltre offerto una riflessione sul valore del percorso della squadra: “Il valore di una squadra non dipende solo dai trofei, ma dal processo e dal cammino fatto. Per me questa Inter non ha fatto una stagione fallimentare, anzi, è stata esaltata per le sfide con Bayern e Barcellona. Il fallimento non esiste nel calcio, conta provare sempre fino in fondo”.

Una chiamata inattesa ma sentita

Chivu ha raccontato anche come è arrivata la chiamata che lo ha portato sulla panchina nerazzurra: “È stata una sorpresa, perché la mia intenzione era restare a Parma. Quando ho ricevuto la chiamata dell’Inter, ho chiesto subito che si chiedesse il permesso a Federico Cherubini per rispetto. Ma per me l’Inter è qualcosa di speciale. Non conta l’età, ma la qualità che hai, e questo vale per tutti, dai più esperti ai più giovani”.

La nomina di Christian Chivu rappresenta un segnale forte da parte dell’Inter: puntare su un tecnico cresciuto nel vivaio, che conosce profondamente l’identità del club e che è pronto a guidare una squadra che vuole restare ai vertici del calcio europeo. La sfida è aperta, con l’obiettivo di consolidare i risultati ottenuti e costruire un futuro di successi, mantenendo saldo il legame con la storia e i valori nerazzurri.