“Divorzio a Las Vegas”, si ride e si sogna con Morelli e Delogu

“Divorzio a Las Vegas”, si ride e si sogna con Morelli e Delogu
30 settembre 2020

“Divorzio a Las Vegas” è la prima commedia che esce nei cinema in questa stagione e con un mix perfetto di ironia e sentimenti punta a riportare gli spettatori nelle sale. Dall’8 ottobre vedremo Andrea Delogu nel suo esordio come attrice cinematografica, al fianco del re delle commedie sentimentali Giampaolo Morelli, diretti da Umberto Carteni. I loro personaggi si sono sposati a 18 anni a Las Vegas per gioco e non si sono più rivisti. Dopo vent’anni lei lo cerca perché ha bisogno di divorziare per sposare un altro uomo. Questo nuovo viaggio a Las Vegas nasconderà molte sorprese, però. “Credo che la cosa più difficile in una commedia romantica sia proprio fondere la comicità con il romanticismo, trovare un equilibrio e dargli anche una bellezza estetica, cosa che Umberto ha portato a casa benissimo. Quello che mi piaceva più del mio personaggio era questo profondo romanticismo, questo suo profondo credere nell’amore.

Delogu aveva ricevuto altre proposte al cinema ma questa volta non ha avuto dubbi: “Qui mi è stato detto dal regista: non si scherza. E’ una macchina gigante, un film a cui tengono moltissimo, un film a cui tengono, lo fai, fai il provino e vediamo come funzioni. E’ stata una sfida, uno stimolo, avevo voglia”. Per lei questo film è proprio un invito a tornare a sognare al cinema: “E’ il momento giusto per viaggiare per prendere l’aereo, in un’ora e mezza sei dall’altra parte del mondo, ti alleggerisci, stacchi da questa quotidianità che sta ripartendo, e può essere veramente un momento che ti dà ossigeno”.

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Nel film c’è un’altra coppia, o meglio, una strana coppia, quella formata da Ricky Memphis che si trasforma in un assertivo maschio Alfa per sedurre l’avvocatessa interpretata da Grazia Schiavo: “E’ stata proprio quella la cosa divertente: è un bambacione che però fa finta di essere maschio Alfa, così duro, e si spaventa pure della voce sua, quando le fa lo strillo in ascensore”. Il regista fa un vero e proprio invito agli spettatori: “Sicuramente abbiamo bisogno dopo questo periodo molto lungo che stiamo vivendo, in parte anche drammatico, seconod me abbiamo bisogno di sognare, di incantarci. Secondo me dentro questo film ci sono gli ingredienti che possono gratificare il pubblico”.

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