Eurozona, invecchiamento forza lavoro si pagherà su crescita. L’Italia e la Spagna tra le più penalizzate

Eurozona, invecchiamento forza lavoro si pagherà su crescita. L’Italia e la Spagna tra le più penalizzate
27 agosto 2016

Il forte invecchiamento previsto nei prossimi vent’anni nei Paesi dell’Eurozona rischia di produrre una frenata nella crescita della produttività, con rallentamenti a cascata sull’economia. E l’Italia, insieme alla Spagna, al Portogallo e alla Grecia è uno dei Paesi che registrerà i maggiori contraccolpi negativi di tale fenomeno. E’ quanto sottolinea il Fondo Monetario Internazionale in un articolo, pubblicato sul blog ufficiale dell’istituzione, nel quale si definisce “preoccupante” tale fenomeno dal momento che “tali Paesi hanno già livelli elevati di debito e uno scarso spazio di manovra fiscale, e hanno bisogno di una rapida crescita della produttività per costruire competitività e abbattere la disoccupazione”. Secondo l’articolo, scritto dagli economisti Shekhar Aiyar, Christian Ebeke e Xiaobo Shao, nel prossimo ventennio la popolazione dell’area Euro dovrebbe invecchiare significativamente per due motivi: il numero di pensionati della regione crescerà in rapporto alle persone in età lavorativa (15-64); in secondo luogo l’età media dei lavoratori con età compresa tra 55 e 64 anni aumenterà, e tale classe di età aumenterà di importanza passando dal 15% al 20% dei lavoratori.

Gli economisti del Fondo, anche utilizzando l’evidenza empirica dei dati relativi a un campione di Paesi europei tra il 1950 e il 2014, stimano che un incremento di cinque punti percentuali della quota di lavoratori della classe di età 55-64 sia associato a un calo della produttività del lavoro del 3%. Ma i cambiamenti della produttività del lavoro – vale a dire della produzione per lavoratore – possono a loro volta essere disaggregati in due elementi: da un lato l’ammontare di capitale fisico e umano e utilizzato, dall’altro la produttività totale dei fattori, che in ultima analisi misura l’efficienza con la quale una data economia converte i fattori in ingresso in produzione effettiva. Nel lungo termine proprio la produttività totale dei fattori – sottolinea la ricerca Fmi – è il più importante elemento alla base della crescita economica. Dallo studio emerge che un aumento del 5% della quota di lavoratori di età 55-64 anni sul totale dei lavoratori è associato con un calo della produttività totale dei fattori compresa tra il 2% e il 4%. E per i Paesi della zona Euro? La crescita della produttività totale dei fattori è stimata pari, per i prossimi vent’anni, allo 0,8% all’anno. Ma potrebbe essere più alta di un quarto, toccando l’1%, se fossero eliminati gli effetti dell’invecchiamento della forza lavoro. Un risultato che contrasta con quello degli Stati Uniti dove la forza lavoro, secondo le previsioni non solo non invecchierà ma nello stesso periodo dovrebbe diventare leggermente più giovane.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti