Fiorentina show, Milan affonda e ora Giampaolo rischia

Fiorentina show, Milan affonda e ora Giampaolo rischia
29 settembre 2019

Sprofondo rossonero. La Fiorentina banchetta 3-1 a San Siro sui resti del Milan, macerie di un club che non riesce proprio a risollevarsi. Quattro sconfitte nelle prime sei per i rossoneri, sedicesimi in classifica e ad appena un punto dalla zona retrocessione: per trovare una partenza cosi’ misera bisogna tornare all’anteguerra, stagione 38/39. La ”fiducia” della dirigenza a Giampaolo (espressa anche nel pre-gara dal ds Massara) rischia di vacillare di fronte a prestazioni sconcertanti e alla aperta contestazione del pubblico. Il tecnico viene fischiato da una parte di San Siro gia’ alla lettura delle formazioni – beccato assieme a Biglia e Rodriguez -, un malumore che cresce di minuto in minuto e che sfocia in cori pesantissimi contro la squadra (”andate a lavorare”, ”tirate fuori i cogi”) e all’abbandono di molti spettatori e dell’intera Curva Sud a 15′ dal triplice fischio finale. Pulgar, Castrovilli e Ribery, in quel momento, avevano gia’ cannoneggiato un Milan annichilito, privo di idee e di spirito.

Gordon Singer, che con il padre Paul gestisce il fondo Elliott, e’ in tribuna impietrito, al pari della dirigenza rossonera, chiamata in queste ore a decidere se continuare con il progetto tecnico di Giampaolo – dritto negli spogliatoi a testa bassa – o staccare la spina. Per Montella la rivincita e’ servita fredda dopo l’esonero arrivato nel novembre 2017: San Siro lo accoglie da reietto, lui lo abbandona con un sorriso sornione e tre punti in tasca. Non c’e’ nulla da salvare in una serata da incubo per il Milan. La Fiorentina infatti resta a lungo padrona del gioco: Donnarumma si distingue al 11′ deviando in angolo un fendente di Chiesa. Un minuto dopo Calhanoglu perde una palla sanguinosa in mezzo al campo, Ribery salta Musacchio e Romagnoli come birilli, Donnarumma si supera sul diagonale del francese e su quello successivo di Castrovilli ma sulla ribattuta Chiesa viene steso da Bennacer ed e’ rigore: Pulgar spiazza il portiere e porta avanti la Viola. Il Milan ha un unico sussulto con Suso (24′), la cui conclusione e’ respinta in corner da Dragowski. Castrovilli troverebbe anche il raddoppio (28′) ma Chiesa scatta in offside.

Il Milan protesta per una trattenuta di Caceres su Piatek (31′) ma fatica ad imbastire un’azione corale, sopraffatta a centrocampo. Il Milan esce dall’intervallo con un debuttante Krunic in piu’ (fuori un opaco Kessie) ma troppa carica, con i nervi a fior di pelle: Musacchio (55′ )entra dritto in tackle sulla tibia dell’imprendibile Ribery, la Var convince Giacomelli ad estrarre direttamente il cartellino rosso. Giampaolo si copre e prende altri fischi, sostituendo un impalpabile Piatek per l’esordiente Duarte. Ma e’ ancora Donnarumma a salvare il risultato sul rasoterra di Pulgar (58′). Il raddoppio e’ nell’aria e si concretizza al 66′: altra palla persa di Calhanoglu, ripartenza viola e tap in di Castrovilli. Il Milan e’ alle corde, Bennacer tira giu’ Castrovilli in area e altro rigore (69): Donnarumma evita il tracollo e ipnotizza Chiesa. Nulla il portiere rossonero puo’ sulla spettacolare sterzata di Ribery (77′), un gol che porta San Siro ad alzarsi in piedi per una standing ovation. Il primo gol di Leao (80′) con la maglia del Milan e’ una triste consolazione. Il Milan non c’e’. E per Giampaolo questa sara’ la notte piu’ lunga.

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