Grillo cresce ancora e riduce di sei punti il distacco dal Pd

Grillo cresce ancora e riduce di sei punti il distacco dal Pd
22 ottobre 2015

Continua la rimonta del MoVimento 5 Stelle ai danni del Partito democratico. È questo il dato più significativo che emerge dall’ultimo sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche per “Il Tempo”. Il partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, infatti, cresce ancora rispetto alla scorsa settimana (+0,4%), si porta al 26,3% e recupera mezzo punto percentuale al Partito Democratico, che scivola al 32,6% (-0,1%). Ormai la distanza tra le due principali forze politiche italiane, che alle Europee del 2014 sfiorava i 20 punti, si è ridotta al 6,3%. Senza contare che i Dem sembrano ormai lontanissimi dalla prospettiva di poter conquistare senza ballottaggio il premio di maggioranza previsto dall’Italicum (servirebbe il 40% dei voti). Stabile, invece, anche se con un modesto 31%, la fiducia in Matteo Renzi. Per un lungo periodo di quest’anno, al trend positivo del M5S si è accompagnato quello della Lega Nord di Matteo Salvini.

Il Carroccio, però, negli ultimi mesi ha prima rallentato la sua tendenza a crescere, per poi iniziare a calare. Anche questa settimana la Lega arretra sensibilmente (-0,4%), ma con il suo 14,2% resta comunque ben al di là dei livelli raggiunti nelle ultime tornate elettorali (6,2% alle Europee; 4,1% alle Politiche) e soprattutto si conferma come primo partito di quella che fu la coalizione di centrodestra. Forza Italia, infatti, malgrado un recupero di due punti decimali, resta all’11,2% (-5,6% rispetta al già deludente risultato delle Europee). Oltre che verso gli azzurri, il consenso perso dalla Lega Nord si dirige in direzioni opposte. Un punto decimale lo recuperano i Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale, che salgono al 4,0%. Un altro 0,1%, invece, porta Alleanza Popolare (Ncd-Udc) al 2,7%. Stabile al 3,4%, dall’altra parte della barricata, Sinistra Ecologia Libertà. La maggioranza assoluta degli italiani, in ogni caso, continua a rifugiarsi nell’area del non-voto, che questa settimana (nonostante un leggero calo) raccoglie comunque il 54% dei potenziali elettori.

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