I guariti superano i contagiati, ma si continua a morire. In fase avanzata, 5 vaccini contro coronavirus

I guariti superano i contagiati, ma si continua a morire. In fase avanzata, 5 vaccini contro coronavirus
23 aprile 2020

Per la prima volta i “numeri sono particolarmente confortanti: il numero di dimessi e guariti supera il numero di nuovi casi nel paese”. E’ quanto emerge dalla consueta conferenza stampa del capo della Protezione civile sull’emergenza coronavirus. “Da ieri ci sono 3.033 persone guarite in più, un dato record in un giorno”, ha detto Angelo Borreli. E così a oggi sono sono 57.576 le persone che hanno lasciato alle spalle il virus cinese. Il bollettino, inoltre, parla di 189.973 casi totali di coronavirus in Italia, 2.646 più di ieri (quando l’aumento era stato di 3.370 unità).

TUTTI I DATI PER PROVINCIA

I decessi sono stati 464 (ieri 437), per un totale di 25.549. Il numero dei malati ancora ‘attivi’ conosce così un calo record: 851 meno di ieri, per un totale che scende a 106.848. Sono i dati forniti dalla Protezione Civile nel bollettino delle 18. Si conferma il trend in calo dei ricoveri: quelli in regime ordinario sono scesi di 934 unità, 22.871 totali, mentre le terapie intensive calano di 117 unità, arrivando a 2.267 (solo 20 giorni fa si superavano i 4.000 posti occupati). Le persone in isolamento domiciliare sono 81.710. Infine, continua a crescere il numero dei tamponi effettuati, oggi 66.658 contro i 63.101 di ieri. Ad oggi sono stati effettuati 1.579.909 tamponi a 1.052.577 pazienti. “17.250 i volontari in campo”.

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VACCINO

Sul fronte vaccini, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli,  ha annunciato che “oggi abbiamo in corso di studio due potenziali vaccini in Usa, uno in Inghilterra, uno in Germania e uno in Cina che sono in una fase avanzata di sviluppo. Ma deve essere detto chiaramente che non vuol dire affatto imminenza di commercializzazione, ma vuol dire messa a punto di approcci vaccinali in grado di sviluppare una risposta immunologica protettiva. Esistono diverse tappe ineludibili per documentare sicurezza ed efficacia – ha aggiunto Locatelli – e questi studi dovranno rispondere a una domanda fondamentale, cioé che a oggi non abbiamo risposte certe su quanto dura l’immunità protettiva. E’ rassicurante che grandi gruppi nel mondo si impegnino, ma ci vogliono mesi prima di poter pensare alla commercializzazione di questi vaccini”.

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