Israele e Iran si colpiscono direttamente: è la prima volta nella storia. Missili contro civili

L’Iran ha lanciato circa 30 missili balistici contro centri urbani israeliani, danneggiando l’ospedale Soroka di Beersheba. Israele ha risposto colpendo il reattore nucleare di Arak e altre strutture sensibili. Le potenze globali chiedono una de-escalation diplomatica.

guerra

Una drammatica escalation tra Israele e l’Iran ha scosso il Medio Oriente questa mattina, con un pesante attacco missilistico iraniano su più città israeliane e una risposta aerea israeliana che ha colpito obiettivi strategici in territorio iraniano. Il bilancio provvisorio parla di almeno 65 persone ferite in Israele, tre delle quali in condizioni gravi.

L’attacco iraniano: 30 missili balistici contro centri civili

Secondo quanto riferito dalle Forze di difesa israeliane (IDF), l’Iran ha lanciato circa 30 missili balistici nella notte e nelle prime ore del mattino, colpendo Beersheba, Holon, Ramat Gan e Tel Aviv. Tra i danni più gravi si registra il colpo diretto all’ospedale Soroka di Beersheba, uno dei maggiori centri sanitari del sud del Paese.

La Magen David Adom, il servizio sanitario d’emergenza israeliano, ha reso noto che “47 persone sono state ferite, di cui tre in gravi condizioni”, specificando che altre 42 hanno riportato ferite lievi per le schegge e i traumi da esplosione. Altri 18 feriti sono stati registrati mentre correvano verso i rifugi antiaerei.

“Un piano dell’ospedale era stato evacuato solo ieri – ha spiegato Eli Bin, responsabile di Magen David Adom – molte vite sono state salvate grazie a quell’azione preventiva”.

Reazione israeliana: Netanyahu promette rappresaglie

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’attacco “un atto di terrorismo e un crimine di guerra”, promettendo che “i tiranni di Teheran pagheranno un prezzo pesante”. Anche il ministro della Difesa Israel Katz ha duramente accusato la Guida suprema iraniana Ali Khamenei: “Si nasconde nel suo bunker e ordina attacchi mirati contro ospedali e civili. Sarà ritenuto responsabile.”

L’Iran, per bocca delle sue autorità militari, ha invece sostenuto che il missile che ha colpito l’ospedale fosse diretto a una base di intelligence adiacente. Tuttavia, fonti locali e analisi preliminari non confermano la presenza di strutture militari nell’area interessata.

La risposta di Israele: bombardamenti notturni su Arak e Natanz

Mentre l’eco delle esplosioni si faceva sentire in tutto il paese, l’Aeronautica israeliana lanciava una massiccia operazione notturna. Secondo le IDF, 40 jet da combattimento hanno sganciato circa 100 munizioni su decine di obiettivi militari iraniani, tra cui il reattore nucleare ad acqua pesante di Arak e un impianto a Natanz utilizzato per lo sviluppo tecnologico nucleare.

L’Iran ha confermato l’attacco, pur minimizzando i danni subiti. L’escalation segna un punto critico negli anni di tensione tra i due Paesi, che mai prima d’ora avevano effettuato attacchi diretti su infrastrutture sensibili l’uno dell’altro.

Le reazioni internazionali: Russia e Cina chiedono moderazione

La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione. Russia e Cina hanno emesso una dichiarazione congiunta, esprimendo una “condanna ferma” degli attacchi israeliani e ribadendo la necessità di una soluzione politica e diplomatica. Lo ha annunciato il Cremlino al termine di una telefonata tra Vladimir Putin e Xi Jinping.

“Mosca e Pechino concordano che la situazione non può essere risolta con la forza”, ha dichiarato Yuri Ushakov, consigliere diplomatico del presidente russo.

Diplomazia in movimento: colloqui UE-Iran a Ginevra

Intanto, l’Iran annuncia nuovi colloqui diplomatici. Domani a Ginevra si terrà un incontro tra il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e i rappresentanti di Francia, Germania, Regno Unito e l’Alto rappresentante dell’UE Josep Borrell. L’appuntamento è visto come un tentativo di riprendere il dialogo sul programma nucleare iraniano, interrotto da tempo.

“I colloqui mirano a rilanciare il confronto diplomatico”, ha confermato l’agenzia statale IRNA, citando fonti vicine al ministero degli Esteri iraniano.

Prospettive incerte

L’attuale fase di tensione tra Israele e Iran rappresenta una delle più gravi crisi regionali degli ultimi anni. Con entrambe le parti che rivendicano azioni punitive e la possibilità di ulteriori attacchi, l’allarme globale cresce. L’intervento della diplomazia resta ora l’unica via per evitare un conflitto aperto con conseguenze imprevedibili.