Lagarde: “Verso fine emergenza ma manterremo i sostegni”

Lagarde: “Verso fine emergenza ma manterremo i sostegni”
Christine Lagarde
28 settembre 2021

Una ripresa “altamente atipica”, che vede l’economia “uscita dal baratro ma non ancora fuori pericolo”. E in cui non è ancora chiaro quali effetti di lungo termine ci saranno a seguito della crisi pandemica: se saranno spinte al rialzo sull’inflazione, oppure, all’opposto, un effetto zavorra. Aprendo i lavori del forum annuale di Sintra – in Portogallo, ma causa Covid svolti in modalità virtuale per il secondo anno – la presidente della Bce Christine Lagarde ha affermato che la fine dell’emergenza si avvicina. Ma ha assicurato che l’istituzione manterrà una linea espansiva. Lagarde ha citato tra i primi fattori di rischio le strozzature sulle catene di forniture globali, che si sono verificate “inusualmente presto” durante la ripresa e potrebbero causare, se si trascinassero, pressioni inflazionistiche. Ma che intanto stanno già frenando la ripresa, ad esempio limitando la produzione dell’industria e le capacità di esportazione.

“La politica monetaria è impegnata a preservare condizioni di finanziamento favorevoli in tutti i settori dell’economia durante il periodo pandemico. E una volta che l’emergenza pandemica sarà giunta a conclusione, cosa che si sta avvicinando, la nostra foward guidance sui tassi (le indicazioni della stessa Bce sulle prospettive future del costo del danaro-ndr) così come gli acquisti (di titoli-ndr) tramite l’asset purchase programme, assicurerano – ha detto Lagarde – che la politica monetaria resti espansiva per un tempestivo raggiungmento del nostro obiettivo di inflazione del 2%”. Secondo le previsioni della Bce l’eurozona dovrebbe ritrovare i livelli di Pil pre Covid a fine 2021, “tre trimestri prima di quanto precedentemente previsto”. E dovrebbe riagganciare le tendenze precedenti alla crisi, cioè il Pil più la mancata crescita da Covid “nel 2023”. “La ripresa del Pil è la più marcata dal 1975”, ha detto ancora Lagarde.

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Ma nell’area euro con la Bce “abbiamo ancora bisogno di una politica monetaria accomodante, per uscire in sicurezza dalla pandemia e portare l’inflazione sostenibilmente al 2%”. Rassicurazioni che poco hanno sortito sui ribassi già in corso sulle Borse europee. Intanto, con un minimo di giornata poco sopra 1,1670 dollari, l’euro è tornato ai livelli più bassi da oltre un mese (dal 20 agosto scorso). Il dollaro è anche sostenuto dai rialzi dei tassi sui Treausries e un certo rinnovato nervosismo sull’azionario, che vede gli investitori spostarsi sul biglietto verde e i titoli pubblici Usa. Mentre l’euro si modera anche a riflesso del mantenimento di una linea morbida della Bce.

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