Caro Presidente Crocetta, l’assenza non paga. Mai

9 marzo 2016

di Gaetano Mineo

editoriale_defA tanto la Regione Siciliana non era mai arrivata. Possiamo dire che dal Dopoguerra mai un governo aveva disertato in modo così plateale l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti. Nella sala delle cerimonie, animata da magistrati, politici, autorità civili, militari e religiose risaltavano le poltrone vuote di Crocetta, Baccei e Cracolici. Un grave atto istituzionale che va ad arricchire un’altra brutta pagina della storia di questo 58esimo governo. Vero è che a rimpiazzare i tre pezzi da novanta, c’erano i neofiti Lantieri e Vermiglio. Non ce ne vogliano i due assessori, ma per il rango del rito non erano l’espressione rappresentativa e responsabile della Regione. La stessa Lantieri, tra le toghe, sembrava un pesce fuor d’acqua. “Mi sento umiliata. Dodici assessori è qui ci siamo solo io e l’assessore Vermiglio”, sbottava il 56esimo componente di questo governo. Un linguaggio da neofita, per l’appunto: “E’ la prima volta che mi trovo ad assistere ad una inaugurazione dell’Anno giudiziario della Corte dei Conti”. Tuttavia è consapevole che “bisogna ascoltare questi moniti per capire cosa non va e dove è necessario intervenire”. Più che moniti, quelli della magistratura contabile sono state delle bacchettate. I magistrati hanno bocciato su più fronti l’azione amministrativa della Regione. Crocetta s’è arrabbiato non tanto per i “siluri” della Corte dei conti, suggellati da numeri e non chiacchiere, ma per le polemiche nate a causa della sua assenza. E ha pensato, per archiviare la pratica, di diramare una nota: “Non ero presente per un semplice motivo umano. Il giorno prima avevo subito un piccolo intervento chirurgico”. Nessuno mette in dubbio il “motivo umano”. Essendo anche noi umani, comprendiamo. Quello che, invece, non comprendiamo, Caro Governatore, è la sua decisione con la quale ha mandato allo sbaraglio i suoi due assessori. C’è un vice presidente, Mariella Lo Bello, la più titolata a supplirla, ma non c’era alla cerimonia. Per l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, poteva essere una buona occasione per “ascoltare questi moniti per capire cosa non va e dove è necessario intervenire”, per dirla con la Lantieri. Forse perché era sabato, e non essendo siciliano, Baccei già era oltre lo Stretto. Sta di fatto che anche lui, non c’era. La terza poltrona rimasta vuota era dell’assessore all’Agricoltura, Antonino Cracolici, detto Antonello, di Palermo, città dove ha sede la Corte dei conti. Anche lui, non c’era. In sostanza, da capo di governo, Caro Presidente, la sua difesa regge poco. I problemi non si risolvono con la diserzione. L’assenza non paga. Mai.

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