“Leon de Perù”: il Vaticano svela il cuore del nuovo Papa Leone XIV tra fede e umanità
“Leon de Perù”: il Vaticano svela il cuore del nuovo Papa Leone XIV tra fede e umanità
Immaginate un giovane prete americano che arriva in un villaggio sperduto del Perù negli anni ’80, con poco più di una valigia e una fede incrollabile. Quel prete oggi è Papa Leone XIV, e il Vaticano ha appena aperto una finestra unica sulla sua anima attraverso il documentario “Leon de Perù”. Non è solo un ritratto biografico, ma un viaggio nei luoghi e nelle vite che hanno segnato il suo cammino spirituale.
Il contesto storico e geografico
Robert Francis Prevost non è sempre stato al centro della scena mondiale. Prima di diventare il primo papa nordamericano della storia moderna, era “Padre Roberto”, un missionario agostiniano che ha trascorso quasi quattro decenni in Perù. Il documentario si concentra proprio su questa fase cruciale della sua vita, mostrandoci un uomo che ha scelto di immergersi nella realtà peruviana, fino a diventarne cittadino.
Dalla città di Chulucanas, dove arrivò nel 1985 appena ordinato, alle diocesi di Trujillo, Lima, Callao e Chiclayo, ogni tappa è stata un passo verso una comprensione profonda delle sofferenze e delle gioie del popolo andino. Le telecamere vaticane hanno ripercorso queste tappe, intervistando chi lo ha conosciuto meglio: parrocchiani, amici, famiglie che ancora oggi lo ricordano come un uomo “semplice”, “molto umile” e “protettivo”.
Le testimonianze che commuovono
Tra le voci che emergono dal documentario, quella di Héctor Camacho risuona con particolare intensità. Amico di lunga data di Prevost, Héctor lo accompagnò nei momenti più bui, come la perdita della madre Mildred. “Era un fratello per me,” racconta, mentre mostra una foto sbiadita dei due insieme. La figlia di Héctor, battezzata col nome di Roberta in onore del padrino, rappresenta un legame indelebile tra il futuro pontefice e la comunità peruviana.
Un altro momento toccante arriva dalle parole di una donna quechua di Trujillo, che parla nella sua lingua madre: “Non dimenticarci, questo è il tuo popolo.” Una frase semplice, ma carica di significato, che racchiude l’essenza del rapporto tra Prevost e il Perù.
I momenti difficili e la leadership di Prevost
Il documentario non nasconde i momenti di crisi affrontati dal futuro papa. Durante le inondazioni di Íllimo nel 2017, Prevost fu immortalato mentre camminava con stivali di gomma tra le acque torbide, portando conforto e assistenza alla popolazione. Queste immagini simboleggiano il suo stile pastorale: pratico, diretto e sempre presente.
Anche durante la pandemia, il vescovo di Chiclayo si distinse per il suo impegno a sostegno delle comunità più vulnerabili. “Era uno di noi,” dice un parrocchiano intervistato. “Non si limitava a pregare, ma agiva”.
Il messaggio universale di un documentario intimo
Oggi, a 45 minuti di durata, “Leon de Perù” è disponibile in spagnolo, inglese e italiano sui canali Vatican News di YouTube. Ma non è solo un omaggio al passato di Leone XIV: è un invito a riflettere sul ruolo del pontefice come ponte tra culture, religioni e popoli.
Forse è vero che non tutti possono essere testimoni diretti della fede e della dedizione di Leone XIV. Ma guardando “Leon de Perù”, ci viene offerta un’opportunità rara: quella di vedere un papa non solo come un leader spirituale, ma come un uomo che ha scelto di vivere la sua missione a piedi nudi, o con gli stivali di gomma, tra la gente comune. E se fosse proprio questo il segreto della sua grandezza?