Lombardi a dissidenti, o dentro o fuori

27 febbraio 2014

“Si e’ rotto un equilibrio di facciata tra noi e i partiti, quell’ipocrita velo di accondiscendenza con cui ci trattavano. Ora e’ guerra totale”, e, “in questo clima da resa dei conti finale tra cittadini e casta, noi portavoce in Parlamento dobbiamo poterci fidare gli uni degli altri. Ora che siamo arrivati a questo punto, chi non e’ completamente convinto del percorso che stiamo facendo e delle responsabilita’ che abbiamo nei confronti del nostro paese, deve farsi un esame di coscienza e capire cosa vuole fare da grande. I miei colleghi di Camera e Senato che hanno dei dubbi, se li chiariscano e con molta franchezza e maturita’ assumano le loro decisioni, se stare dentro o fuori”. Lo scrive su Facebook Roberta Lombardi, ex capogruppo M5S alla Camera, all’indomani dell’espulsione dei quattro colleghi del Senato. “I 4 senatori che i nostri attivisti hanno voluto che uscissero dal Movimento (gli attivisti e NON Grillo che ha espresso un voto sul portale, come tutti gli altri iscritti) non sono stati buttati fuori per lesa maesta’, come i soliti giornalai vanno strombazzando in giro – scrive Lombardi – Il problema vero e’ stato lo stillicidio di questi mesi dove ad ogni buco del muro di gomma intorno al nostro lavoro con una notizia che usciva, seguiva implacabile la polemica strumentale ad accrescere la propria personale visibilita’ di pochi soggetti”. ”E’ successo -ricorda- per la fiducia, per Rodota’, per la restituzione dei soldi al Fondo Ammortamento Debito Pubblico, per l’avvio della piattaforma dove i cittadini votano le leggi che noi portavoce depositiamo in Parlamento, per i voti sul blog su posizioni delicate che dovevamo assumere come gruppo (vedi voto su reato di clandestinita’ ed incontro con Renzi), per l’istituzione del Fondo per le Pmi dove versiamo le eccedenze dei nostri stipendi, per la costruzione partecipata della nostra proposta di legge elettorale etc etc.”.

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