L’Ue non perde tempo, Seeuws negozierà l’uscita della Gran Bretagna. Isis pronta a colpire Berlino e Bruxelles

L’Ue non perde tempo, Seeuws negozierà l’uscita della Gran Bretagna. Isis pronta a colpire Berlino e Bruxelles
25 giugno 2016

di Giuseppe Novelli

isis_video.jpg_1064807657Non c’è da perdere tempo. La Gran Bretagna al più presto deve uscire dall’Europa. I membri fondatori dell’Ue, riunitisi oggi a Berlino, vanno al sodo. E così già l’Unione Europea ha nominato il diplomatico belga Didier Seeuws (foto) a capo della task force incaricata di gestire i negoziati per l’uscita della Gran Bretagna. A renderlo noto, Preben Aamann, portavoce del presidente dell’Ue, Donald Tusk. Seeuws – in passato collaboratore dell’ex presidente dell’Ue Hermann Van Rompuy – che ha già avviato i lavori preparatori: i negoziati inizieranno non appena Londra informerà ufficialmente il Consiglio Europeo sulla sua volontà di lasciare l’Unione. Il premier britannico David Cameron aveva dichiarato di voler lasciare i negoziati in mano al suo successore, dunque non prima del prossimo ottobre, quando rassegnerà le dimissioni; Bruxelles ha tuttavia già ribadito la necessità di iniziare le trattative al più presto. Inevitabile, dato che gli stessi membri fondatori dell’Ue avevano sottolineato a meno di 48 ore dopo la ‘Brexit’, che non sarà “divorzio consensuale” con Londra.

E tutto ciò mentre Moody’s cambia l’outlook del debito britannico da stabile a negativo, la Scozia avverte che un possibile secondo referendum di indipendenza è un’opzione “concreta” e la petizione per tornare alle urne sull’appartenenza britannica all’Ue ha ampiamente superato il milione di firme. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è appena partito alla volta di Parigi dove stasera cenerà all’Eliseo con il presidente francese Francois Hollande per un primo incontro sulla Brexit, prima del vertice a tre con la cancelliera tedesca Angela Merkel fissato per lunedì. Prima di lasciare palazzo Chigi, il premier aveva incontrato in diverse riunioni il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, quello degli Esteri Paolo Gentiloni, quello dello Sviluppo Carlo Calenda (per due mesi ambasciatore a Bruxelles) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Caludio De Vincenti.

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Intanto, lo Stato islamico vuole approfittare del momento di incertezza in Europa dopo il referendum ed esorta a lanciare attacchi a Berlino e Bruxelles, per “paralizzare” l’Ue. Una serie di messaggi su un canale del social network Telegram utilizzata dai jihadisti esprime soddisfazione per l’esito del referendum che ha sancito la Brexit. I messaggi sottolineano i rischi per l’Europa rappresentati dagli effetti economici e le fratture politiche innescate dalla “Brexit”, come riferisce il Site, il sito di intelligence che monitora le attività jihadiste. Già ieri Site aveva riportato messaggi di giubilo per il risultato del referendum britannico, considerato “l’inizio della disintegrazione dei crociati”.

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