Marta Fascina verso l’affitto di Villa San Martino: formalizzazione imminente per la storica dimora di Berlusconi

Due anni dopo la morte del Cavaliere, si definisce lo status della deputata di Forza Italia nella residenza di Arcore

Marta Fascina

Marta Fascina

A due anni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, si delinea una svolta nella gestione del patrimonio immobiliare della famiglia e nella posizione di Marta Fascina, ultima compagna dell’ex premier. La deputata di Forza Italia sarebbe infatti prossima alla firma di un contratto di locazione per continuare a vivere in una porzione di Villa San Martino, la storica residenza di Arcore che ha rappresentato per decenni il cuore dell’impero politico e mediatico berlusconiano.

Secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, le trattative tra Fascina e i legali di Fininvest sarebbero in fase avanzata per definire una formula giuridica che regolarizzi la presenza della parlamentare nella dimora dove ha continuato a vivere dopo il decesso del Cavaliere, avvenuto nel giugno 2023.

Una questione di trasparenza societaria

La decisione di formalizzare l’accordo attraverso un contratto di affitto nasce dalla necessità di dare una cornice più trasparente al rapporto tra Fascina e la famiglia Berlusconi. Due elementi hanno accelerato questa scelta: l’ingresso di Villa San Martino nel patrimonio di Fininvest Real Estate, la controllata del gruppo che gestisce gli immobili della famiglia, e lo status di parlamentare di Fascina.

Come holding di società quotate in borsa, Fininvest è infatti soggetta a codici di condotta più stringenti che richiedono maggiore chiarezza nella gestione del patrimonio societario. La formalizzazione del rapporto attraverso un canone d’affitto pagato ai cinque figli di Berlusconi rappresenta quindi una soluzione che risponde a queste esigenze di trasparenza.

I dettagli dell’accordo ancora da definire

Villa San Martino

Nonostante l’imminenza della firma, restano da chiarire alcuni aspetti cruciali dell’accordo. L’importo del canone e la durata del contratto sono ancora in fase di negoziazione, mentre è già stabilito che a Fascina verrà affidata formalmente solo una porzione dell’immenso complesso di circa 3.500 metri quadrati.

Villa San Martino, acquisita da Berlusconi nel 1974, rappresenta non solo una residenza di prestigio ma un simbolo della storia politica italiana degli ultimi cinquant’anni. La proprietà, che rimarrà saldamente nelle mani della famiglia e non sarà mai messa sul mercato, continuerà quindi a ospitare l’ultima compagna del Cavaliere, seppur con un nuovo assetto giuridico.

L’impero immobiliare in movimento

La questione Fascina si inserisce in un più ampio riassetto del patrimonio immobiliare berlusconiano. Mentre Villa San Martino resta intoccabile, altre proprietà della famiglia potrebbero cambiare destinazione. Villa Certosa, la sontuosa residenza di Porto Rotondo in Costa Smeralda, è infatti considerata cedibile, anche se senza particolare urgenza.

Per l’eventuale vendita della proprietà sarda è già sceso in campo un team di intermediazione guidato dal colosso britannico Sotheby’s International Realty. Le cifre ipotizzate per l’operazione sono da capogiro: tra i 300 e i 500 milioni di euro, che ne farebbero una delle transazioni immobiliari più importanti nella storia d’Italia.

Una transizione necessaria

La formalizzazione del contratto d’affitto per Marta Fascina rappresenta quindi il completamento di una transizione iniziata con la scomparsa di Silvio Berlusconi. Da ex compagna e presenza fissa ad Arcore, la deputata di Forza Italia si appresta a diventare ufficialmente inquilina della famiglia, in un passaggio che testimonia sia il rispetto per i legami personali sia l’esigenza di chiarezza nella gestione di un patrimonio dalle dimensioni straordinarie.

La soluzione trovata appare equilibrata: consente a Fascina di mantenere il legame con la residenza che ha condiviso con Berlusconi negli ultimi anni della sua vita, mentre garantisce alla famiglia la piena trasparenza nella gestione del proprio patrimonio immobiliare. Un accordo che chiude un capitolo delicato nella complessa eredità del Cavaliere, trovando una formula rispettosa sia degli affetti sia delle esigenze societarie.