Niente più Province, ma Liberi Consorzi e citta’ metropolitane. Crocetta: Una svolta se passa martedì”. Le reazioni dei partiti

6 marzo 2014

Niente più Province, ma Liberi Consorzi e citta’ metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Martedì l’Ars darà il voto finale alla norma e così si chiuderà il tormentato capitolo sulla riforma della Province. La legge tanto amata da Rosario Crocetta, dunque, va in porto grazie, oltre alla sua maggioranza, soprattutto al sostegno del M5S e il Ncd. Al momento i Liberi consorzi sono nove, rispecchiando le attuali Province, ma potrebbero diventare di piu’ nei prossimi sei mesi se i Comuni riusciranno a formare nuovi enti, partendo da una popolazione minima di 180 mila abitanti. Di certo scompare il voto diretto, gli organismi rappresentativi (presidenti e assemblee) quindi, sono di secondo livello. Mentre i sindaci delle tre citta’ metropolitane saranno eletti con modalita’ che saranno stabilite dal disegno di legge successivo alla riforma all’esame dell’Ars. “Ci sara’ una democrazia diffusa – afferma Crocetta-. Abbiamo stabilito funzioni di controllo, pianificazione, coordinamento, di programmazione che prima le Province non avevano”. Insomma, “una svolta, se passa martedi’. Stiamo davvero cambiando la storia della Sicilia”.

  LE REAZIONI

 Il deputato Nello Musumeci

“Oggi si è consumato in aula il penultimo atto di una vicenda legislativa schizofrenica e irragionevole. La finta soppressione delle Province è solo una trovata, inventata per la politica-spettacolo, che serve a Crocetta per fargli dire: come vedete, facciamo sul serio la rivoluzione. Una legge incostituzionale, inapplicabile, che toglie il diritto al voto a quattro milioni di siciliani e che rischia di condannare i Comuni alla paralisi ed al collasso finanziario. Vedremo in aula martedì, a scrutinio palese nominale, quanti deputati sapranno assumersi la responsabilità di far passare questo mostro giuridico.”  “Abbiamo evitato che questa riforma si riducesse ad uno dei soliti slogan del presidente Crocetta disegnando un nuovo ordinamento degli Enti locali siciliani ed evitando che i liberi consorzi si traducessero in una mera replica delle province abolite”.

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Il capogruppo M5S, Francesco Cappello

“Un tassello in più per dire basta agli sprechi, basta al clientelismo,  un obiettivo raggiunto nonostante le barricate della restante parte dell’opposizione che ha cercato in tutti i modi di affossare questa riforma per tornare alle elezioni provinciali e nonostante una maggioranza claudicante e visibilmente frantumata”.

Il capogruppo Ncd Nino D’Asero

“Una legge che partiva in modo confuso e che arriva in formato farraginoso. Meno male che qualche piccola correzione siamo riuscita a farla in Aula, a cominciare dalla ridefinizione delle aree metropolitane, le quali rimangono, comunque, un’opportunità per il territorio, sempre che ora si riesca a coordinarle con i liberi consorzi e che si riesca a integrare l’una e l’altra realtà istituzionale con il funzionamento dei piccoli comuni. Rimangono i forti crucci sulla mancanza dell’elezione diretta degli organismi e su quella di uno strumento atto a guarire i mali endemici e secolari degli enti locali: burocrazia elefantiaca, assenza di semplificazione, qualità dei servizi”.

Il capogruppo del PdS-MpA, Roberto Di Mauro

“Avevamo chiesto e Crocetta aveva sbandierato una vera riforma, con l’abolizione delle Province e il trasferimento di competenze, strutture e risorse a nuove strutture più legate al territorio e ai cittadini. Alla fine di questa lunghissima maratona siamo invece arrivati all’ennesimo rinvio, con una proposta di competenze da attribuire ai Consorzi talmente generica e vaga da rasentare il ridicolo. La verità è che Crocetta resta in attesa di sapere cosa farà il Governo nazionale, le cui mosse sono però evidentemente in direzione opposta al riconoscimento di autonomia progettuale e operativa alle istituzioni locali e si muovono in direzione centrali sfida. Ancora una volta appare in tutta la sua gravità la subalternità di Crocetta ai poteri nazionali, poco, anzi pochissimo attenti ai bisogni e ai diritti della Sicilia”.

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Il deputato Pd, Antonello Cracolici

“Le paure rispetto al nuovo ed il sentirsi garantiti dai privilegi del sono i più grandi nemici dell’innovazione e del progresso, ma alla fine l’Ars licenzierà martedì prossimo una legge, che prima in Italia, supera le Province e, prima in Italia, istituisce le ‘Città metropolitane’. Questo è il fatto che qualifica e dà dignità a mesi di lavoro di ascolto di approfondimenti che, con tutta la Commissione e assieme ai funzionari  dell’Assemblea, abbiamo portato avanti. Adesso sono convinto che qualunque altra riforma potrà farsi in un clima più favorevole e più facilitato, abbiamo rotto il muro della conservazione”.

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