Esiste un sesto volume dei “Quaderni di Lanzarote”, il diario in cui Jose’ Saramago scrisse di se stesso, dell’amore per la moglie, Pilar Del Rio, dei propri libri e dei libri degli altri. E’ contenuto in un file rimasto sepolto per vent’anni dal 1998, quando lo scrittore portoghese ricevette il Nobel, e per otto, da quando mori’, nel 2010 all’eta’ di 87 anni. Il sesto volume dei Quaderni (editi in Italia da Einaudi) sara’ pubblicato a ottobre in Spagna e in Portogallo, si legge sul sito della Fondazione Saramago (www.josesaramago.org), dopo che a scoprirlo e” stata la vedova dello scrittore: “Credevo che fosse stato pubblicato tutto, di lui. Restai perplessa quando vidi che nessuno aveva avuto sentore dell’esistenza di questo libro”, ha spiegato la donna, che guida la Fondazione.
Eppure, era stato lo stesso Saramago ad accennarvi scherzando quando vi fece un riferimento misterioso nel corso di una presentazione del quinto volume dei Quaderni: “Non mi piace pensare che qualcuno dica che non ho fatto nulla nell’anno in cui ho ottenuto qualcosa di importante”. Il sesto volume del diario, infatti, fu scritto nel 1998, quando l’Accademia di Svezia assegno’ il premio all’autore di “Cecita’” e altri capolavori perche’ “grazie a parabole sostenute dall’immaginazione, la compassione e l’ironia… ricostruisce e rende tangibile una realta’ difficile da afferrare”. Nell’isola delle Canarie lo scrittore si era trasferito nel 1993 in seguito alle polemiche suscitate in patria dal suo “Vangelo secondo Gesu’ Cristo”. Li’ scrisse il diario, ovvero, come spiega nell’inizio dei volumi, “un romanzo con un personaggio solo”.
