In Sicilia esplode il Pd, nel mirino Crocetta e la sua candidatura. E Raciti convoca la direzione

In Sicilia esplode il Pd, nel mirino Crocetta e la sua candidatura. E Raciti convoca la direzione
7 febbraio 2017

La Finanziaria, l’ultima della legislatura, ma anche le amministrative di primavera a Palermo e le regionali di autunno. Il Pd siciliano prova a fare quadrato, dopo i malumori dei giorni scorsi con le fughe in avanti del governatore Rosario Crocetta da un lato e del sottosegretario alla Salute, il renziano Davide Faraone dall’altro, il segretario siciliano, Fausto Raciti cerca la sintesi, e chiama a raccolta i parlamentari regionali provando una mediazione. E lo ha fatto in un vertice a palazzo dei Normanni alla presenza dello stesso Crocetta. “Ci sono state fughe in avanti in questi giorni – ha ammesso Raciti – dalla discussione di oggi emerge la necessità di convocare una direzione, un momento politico di discussione perché noi quando abbiamo costruito il governo politico abbiamo fatto un patto tra di noi e questo patto ci deve portare a discutere su come ci presenteremo alle prossime regionali insieme”. Un invito a Crocetta a fare un passo indietro sulla sua auto candidatura? Vedremo. Di certo, per il segretario Pd siciliano, “l’ordine sparso, e su questo mi sembra che ci sia una valutazione condivisa anche dal presidente della Regione, non è ordine, è il modo migliore per disgregare quello che abbiamo provato a mettere insieme”.

LA MANOVRA Regionali, ma anche elezioni comunali di Palermo animano le tensioni interne al Pd. “C’è una discussione che compete alla federazione di Palermo e al partito nazionale che ha aperto con Leoluca Orlando una interlocuzione e si sta sviluppando – ha detto ancora Raciti -: credo che si svilupperà in termini di una discussione della coalizione. Vedremo i risultati di questo lavoro nel corso dei prossimi giorni”. Insomma, tutto rinviato alla direzione del Pd. All’ordine del giorno della riunione di oggi pomeriggio del gruppo all’Assemblea regionale, c’era anche la manovra, riscritta con un maxiemendamento ed esitata dalla Giunta, che domani inizia l’esame nelle commissioni di merito. La tabella di marcia è segnata. L’ha fissata la capigruppo dell’Ars e il testo il 21 febbraio dovrebbe approdare in Aula, Ma il percorso si preannuncia irto di ostacoli; mentre incombe la scure dell’esercizio provvisorio per un altro bimestre. Entro il 28 febbraio, infatti, va approvata, ma senza una sintesi incombe la proroga fino ad aprile. Il vertice Dem più che è a ricucire sembrerebbe, però, aver avuto l’effetto contrario col deputato Mario Alloro, che è andato su tutte le furie, abbandonando il vertice. “Dobbiamo finirla con le furbizie di Crocetta e di altri che sono messi li’ a tenergli il palo – ha polemizzato Alloro -.  Vorrei dire a Crocetta che la storia non si ripete mai: gli e’ andata bene una volta, ma non puo’ ripetersi. Chiunque intenda candidarsi non puo’ non tenere conto di essere ultimo nella classifica dei governatori in Italia, cosi’ diventa un fatto velleitario”.

Leggi anche:
Vannacci: mi candido con la Lega da indipendente

IL SONDAGGIO Intanto mentre in casa Dem i litigi sono all’ordine del giorno, i Cinquestelle continuano a crescere. Lo rivela un sondaggio, secondo cui il movimento di Beppe Grillo si attesta al 38% nell’Isola, seguito a ruota dal centrodestra (35%) e dal centrosinistra col 18%, mentre il Pd sarebbe all’8%. Sondaggio riportato dalla stampa ma che non avendo una fonte di riferimento è come dire parole in libertà. E così Raciti ha commentato: “Credo piu’ a un oroscopo che a un sondaggio commissionato da Schifani”. A dar man forte al segretario dem il suo compagno di partito Crocetta: “Non ci facciamo impressionare dai falsi sondaggi. Li hanno fatti anche 4 anni fa, una volta vinceva il centro-destra, una volta il M5S, poi abbiamo vinto noi. Adesso il centrodestra la fa piu’ grossa – ha tuonato il governatore -. Fa circolare un sondaggio senza rivelare la fonte. Bugie. Tentativi di accreditarsi come una forza competitiva, per cercare di riaggregare le truppe”. Ma Crocetta, non ha perso l’occasione per sferrare un colpo basso al sottosegretario alla Salute. “Cosa dico a Faraone? Siccome Faraone è egiziano, non credo che conosca bene la Sicilia”. L’affermazione del governatore è in riferimento all’iniziativa politica del sottosegretario per la costruzione di un programma di governo. Lo scontro tra i due continua.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi anche:
Tajani: Fi oltre 10% con accordo Riformatori sardi
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti