Spread ai minimi, Giorgetti rivendica: “Non è fortuna, è serietà”
“Bisogna essere ottimisti perché da pessimisti si vive male”. Con queste parole, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha risposto a chi, durante un evento elettorale a Genova, gli chiedeva se la presidente del Consiglio Giorgia Meloni avesse esagerato nell’ottimismo riguardo allo spread.

La replica del titolare del MEF non lascia spazio a dubbi: “Stiamo migliorando, questo è un dato. Non era scontato, è frutto di tanto lavoro, tanta serietà. Il fatto che venga riconosciuto da tutti nel mondo, dai mercati finanziari che sono notoriamente impietosi, dovrebbe far piacere a tutti”.
Il differenziale tra Btp e Bund rappresenta da sempre un indicatore chiave della fiducia dei mercati nella tenuta economica e finanziaria del nostro Paese. Quando lo spread si alza, aumentano i timori degli investitori. Al contrario, un differenziale in calo è un segnale positivo.
Il ritorno dello spread a quota 100 punti base, dopo anni di livelli elevati, è un traguardo significativo. Questo dato riporta lo scenario italiano su livelli pre-crisi, offrendo condizioni più favorevoli per famiglie e imprese.
Giorgetti e la fiducia dei mercati
Giorgetti sottolinea l’importanza dell’ottimismo come scelta politica e culturale: “Il fatto che venga riconosciuto da tutti nel mondo, dai mercati finanziari che sono notoriamente impietosi, dovrebbe far piacere a tutti”. Il ministro rivendica i risultati come frutto di un’azione di governo responsabile: controllo della spesa pubblica, riforme strutturali e dialogo con Bruxelles.
La domanda a Giorgetti nasce dalle recenti dichiarazioni della premier Meloni sullo spread. Alcuni critici le hanno definite eccessivamente ottimiste in chiave elettorale, ma Giorgetti difende l’approccio: “Essere ottimisti non significa essere incoscienti, significa riconoscere che qualcosa sta andando nella giusta direzione”.
Reazioni e interpretazioni
I sostenitori del governo vedono nello spread a 100 punti la conferma della buona gestione. Le opposizioni, invece, invitano alla cautela: “Lo spread non è l’unico indicatore” ha affermato il deputato PD Antonio Misiani, evidenziando le difficoltà sociali ancora presenti.
Anche gli analisti economici invitano alla prudenza. Il calo dello spread è anche conseguenza della stabilità globale e della politica monetaria della BCE, ma l’Italia è oggi percepita in modo più stabile e credibile.
Lo scenario futuro
Il vero banco di prova sarà la legge di bilancio 2026. Il governo dovrà conciliare prudenza fiscale, crescita e coesione sociale. Fondamentale sarà anche la gestione del PNRR e l’attuazione della riforma fiscale.
Il messaggio di Giorgetti è chiaro: “L’Italia è sulla strada giusta. L’ottimismo, in questo contesto, non è solo un sentimento, ma una scelta politica, culturale e perfino etica”. Il ritorno dello spread italiano ai minimi rappresenta un segnale incoraggiante. Come ricorda Giorgetti, l’ottimismo deve poggiare sulla realtà. È su questo equilibrio tra fiducia e responsabilità che si gioca oggi il futuro economico del Paese.