Il Regno delle due Udc, Cesa: “Basta congressi ‘aumma aumma’ in Sicilia. Non credo Cuffaro in politica”. Frinchi: #Lorenzostaisereno

Il Regno delle due Udc, Cesa: “Basta congressi ‘aumma aumma’ in Sicilia. Non credo Cuffaro in politica”. Frinchi: #Lorenzostaisereno
30 settembre 2016

frinchiE’ ancora guerra senza esclusioni di colpi tra le due Udc, quella siciliana guidata da Adriano Frinchi (foto) e quella di oltre Stretto di Lorenza Cesa (foto, home), oggi a Palermo, per un incontro con i commissari provinciali e il commissario regionale, il senatore Antonio De Poli, dove non era presente pero’ alcun parlamentare ne’ assessore regionale. “Adriano Frinchi non è il segretario regionale dell’Udc, in questa regione c’è un commissario per riorganizzare il partito e oggi si insedia. Se si sta in un partito nazionale si devono rispettare le regole, non si possono fare congressi ‘aumma aumma’” (di nascosto). Per Cesa, “è il momento di fare chiarezza all’interno del partito e creare un’area democratica cristiana che va oltre l’Udc, aprire a un dialogo con tutti coloro che si riferiscono a quest’area democratico-cristiana, per ora frastagliata in Sicilia”. Cesa, in sostanza, punta a “riaggregare tutta questa area che va da Mpa a Cantiere popolare al gruppo misto all’Ncd e a tutti i democratici cristiani che ci sono nella nostra regione”. In altri termini, “un soggetto politico nuovo e che sia alternativo in questa regione al malgoverno di Crocetta. Su questo ripartiamo qui da Palermo. Nei prossimi giorni insedieremo un coordinamento regionale ma anche nelle singole province”. E ancora: “E’ il momento che si discuta in maniera democratica con i deputati regionali e con tutto il partito in Sicilia l’idea di restare o meno nella giunta Crocetta. Mi sembra pero’ che i risultati di questo governo non siano affatto attenti alle esigenze dei siciliani, quindi riteniamo sia necessario aprire una fase nuova”. “Saremo molto netti nel chiarire la nostra posizione nella giunta Crocetta – sottolinea – se c’e qualcuno che vuole restare lo faccia, ma l’Udc non proseguira’ su questa strada”. Sulla possibilità di ricucire lo strappo con il presidente del partito, Giampiero D’ Alia Cesa sfoggia la sua diplomazia: “Nella democrazia c’e spazio per tutti, nessuno escluso. Siamo qui per lavorare a un’area cattolica e laica e la Sicilia è una regione fondamentale”. Parla di Toto’ Cuffaro di “un antico rapporto personale di affetto e di stima, l ‘ho sentito prima dell’ estate e non credo che abbia questa voglia di rimettersi a fare politica”. Immediata la replica, Frinchi che si affida a Twitter: “Al mio amico Cesa dico solo #Lorenzostaisereno. Con gli amici dell’Udc siciliana ci vediamo il 9 ottobre a Catania insieme a Pier Ferdinando Casini”. Sul fronte nazionale, Cesa è convinto che “il progetto di Area popolare è fallito, è il momento di ripartire per creare un’area democratico-cristiana”. Ribadisce poi il “No al referendum”. “Questa riforma è molto pasticciata – dice -. La stessa riforma è da riformare”, ricordando che “abbiamo assunto una posizione critica con il governo Renzi, non voteremo a scatola chiusa alcun provvedimento se non saremo d’accordo”.  A livello regionale, secondo Cesa, “bisogna aprire una riflessione seria nel governo Crocetta, che non sta governando bene, dobbiamo dare una svolta, non possiamo più stare a guardare”.

 

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