Ultimatum di Renzi a Conte: “Pronti al passo indietro”. E spuntano i primi ‘responsabili’

Ultimatum di Renzi a Conte: “Pronti al passo indietro”. E spuntano i primi ‘responsabili’
Giuseppe Conte e Matteo Renzi
22 febbraio 2020

Non c’è pace nella maggioranza e tantomeno nel governo Conte 2. A tenere banco è sempre Matteo Renzi che continua a ribadire “se il Premier riterrà di respingere le nostre idee, faremo senza polemiche un passo indietro, magari a beneficio dei cd. responsabili. Dentro o fuori non è una questione di tattica, ma di contenuti”, afferma il leader di Italia Viva. L’incontro chiarificatore tra Renzi e Giuseppe Conte dovrebbe avvenire a metà della prossima settimana. Nel frattempo Renzi, ribadisce che “l’Italia vive una fase di difficoltà che nei prossimi mesi potrebbe peggiorare. Occorre una svolta. Non chiediamo nomine o sottosegretariati: chiediamo che ascoltino (anche) le nostre idee”.

Renzi elenca quindi i “4 grandi temi” sul tavolo: 1- Sblocchiamo con i commissari i cantieri fermati dalla burocrazia. 2- Eliminiamo o modifichiamo il reddito di cittadinanza che non funziona 3- Lavoriamo per una Giustizia Giusta, per i diritti e contro il populismo giustizialista. 4- Cambiamo le regole insieme per eleggere il Sindaco d’Italia dando cinque anni di stabilita’ al Governo”. “Se il Premier riterrà che su queste cose si possa trovare un buon compromesso, noi ci saremo. Se il Premier riterrà di respingere le nostre idee – avverte l’ex premier -, faremo senza polemiche un passo indietro, magari a beneficio dei cd. responsabili”. Il voto su un’agenda 2020-2023, con al centro l’economia per far fronte ai rischi di rallentamento legati al coronavirus, potrebbe giungere il 4 marzo, una data evocativa che sa di sfida. Due anni dopo le elezioni che segnarono la sconfitta dell’allora segretario del Pd, Renzi, e il debutto sulla scena nazionale proprio dell’avvocato Conte. Anche se qualcuno sostiene che l’emergenza sanitaria possa rinviare la resa dei conti nel governo. Da parte sua il premier vuole però sottrarsi al logoramento continuo dei renziani. Conte vuole tenere la barra sui problemi reali: riforma dell’Irpef, famiglie, pensioni. Il reddito di cittadinanza, invece, non sarà in discussione.

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Intanto si fanno i nomi di quattro o cinque senatori centristi (tra i quali Antonio De Poli, Paola Binetti, Antonio Saccone) pronti a votare a favore dell’agenda di Conte e a passare alla maggioranza, già al momento del voto in Senato o in un secondo tempo, se si dovesse passare attraverso una crisi pilotata. A loro potrebbero aggiungersi tre o quattro senatori di Italia viva non disposti a seguire Renzi fino in fondo. Questi senatori potrebbero anche permettere a Conte di andare avanti senza far nascere il gruppo dei responsabili. Nella maggioranza tuttavia c’è tensione. Graziano Del Rio è contrario all’operazione responsabilie avverte il  premier affinché “cambi passo” ma “se non c’è quello spirito che porta a confrontarsi e cercare compromessi per il bene del Paese, è inutile vivacchiare, un governo simile non durerebbe e sarebbe un errore”.

“Senza un cambio di passo si fa complicato mostrare al Paese che questa maggioranza è in grado di risolvere” i problemi e “se non abbiamo la forza di fare quel cambiamento che protegga la societa’ italiana” allora “meglio essere seri e consentire che ognuno si misuri con il volere del popolo” e andare al voto, conclude il Delrio. Anche Vito Crimi sostiene che il governo non debba andare avanti a ogni costo. “La preoccupazione non è per la maggioranza, io non sono preoccupato per me, ma per il Paese”, dice il capo politico ad interim del Movimento 5 stelle. “Se non avessimo avuto quel senso di responsabilità, di capire che il Paese è in una situazione difficile e che bisogna unire le forze, non avremmo fatto questo governo”, aggiunge. Intanto, mentre vengono smentite voci che parlano di un incontro tra renziani e vertici di Forza Italia, Nicola Zingaretti si appresta a parlare dal palco dell’assemblea del Pd e a rilanciare le proposte dem. Ma solo l’incontro tra Conte e Renzi potrà portare chiarezza, sempre che l’emergenza coronavirus non prenda il sopravvento.

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