Un siciliano alla guida della Uil, Barbagallo prenderà la poltrona di Angeletti

Un siciliano alla guida della Uil, Barbagallo prenderà la poltrona di Angeletti
10 novembre 2014

Dopo 14 anni alla guida della Uil, Luigi Angeletti ha rimesso il suo mandato al Consiglio confederale confermando la decisione, annunciata a gennaio, di non ricandidarsi al vertice dell’Organizzazione. A succedergli sarà Carmelo Barbagallo, segretario generale aggiunto del sindacato di via Lucullo, che ha raccolto il sostegno dell’organizzazione. Il passaggio di testimone avverrà la prossima settimana in occasione del XVI Congresso nazionale della Uil che eleggerà il nuovo Consiglio confederale chiamato a votare sulla proposta di Barbagallo a nuovo leader del sindacato. Angeletti ha anche ufficializzato l’esito della consultazione, che ha accompagnato l’iter congressuale di questi mesi, per l’individuazione del candidato alla successione. I favori del sindacato si sono appunto concentrati su Barbagallo.

Carmelo Barbagallo, 67 anni di Termini Imerese, ha iniziato a lavorare all’eta’ di otto anni. Dopo cinque anni di lavoro minorile, un anno di lavoro nero e tre mesi di apprendistato, viene assunto con contratto regolare in una concessionaria d’auto. Per Barbagallo, prossimo leader della Uil, comincia cosi’ un periodo lungo quindici anni in cui, cambiando piu’ volte mestiere, “acquisisce una grande esperienza del mondo del lavoro e dei difficili e conflittuali rapporti tra padrone e operaio”. Da un negozio di barbiere a un pastificio, da una cooperativa ittica a un magazzino di smistamento postale, Barbagallo approda, infine, alla Fiat di Termini Imerese, la cittadina siciliana che gli ha dato i natali. Quello stabilimento diventa per lui, operaio specializzato, “la fucina in cui si forgia all’attivita’ sindacale”. Li’ inizia il suo percorso che, da delegato, lo portera’ sino alla carica di segretario generale della Uil Sicilia. Le sue battaglie in difesa della legalita’, lo rendono un bersaglio della mafia. In particolare, dopo le parole pronunciate in occasione dei funerali del suo amico sindacalista della Uil, Domenico Geraci, assassinato a Caccamo nel 1998, “diviene oggetto di gravissimi atti intimidatori: gia’ in precedenza, peraltro, un colpo di fucile era esploso nella sua abitazione lasciandolo miracolosamente incolume”.

Nel giugno del 2000, con Angeletti segretario generale, Barbagallo viene eletto in segreteria confederale nazionale con delega all’organizzazione. In questa veste, a partire dalla Conferenza nazionale di Bellaria del 2012, ha ideato, progettato e avviato la riforma organizzativa della Uil, la cui completa attuazione e’ destinata a generare la nascita di un piu’ snello ed efficiente “Sindacato a rete”. A gennaio del 2014, il Consiglio confederale lo elegge Segretario generale aggiunto. Sposato, due figli e due nipoti, Barbagallo ama l’ironia che lo porta a scherzare anche sui suoi 67 anni: “Io non sono anziano, ho solo iniziato prima”.

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