Un’altra giornata di fuoco per FI. Berlusconi ai dissidenti: “Basta polemiche. Serve lealtà”

Un’altra giornata di fuoco per FI. Berlusconi ai dissidenti: “Basta polemiche. Serve lealtà”
3 aprile 2015

Una pentola in continua ebollizione che rischia di scoppiare definitivamente nelle prossime settimane, alla luce del prima, durante e dopo le elezioni regionali. Forza Italia vive un’altra giornata di fuoco, con Silvio Berlusconi che lancia un nuovo appello all’unità del partito, per meglio dire un aut aut contro “risse e polemiche”, che tuttavia non sembra produrre l’effetto sperato. Francesco Schittulli, candidato presidente in Puglia, prende atto che “Forza Italia non ha ancora aderito alla mia – ragionevole – impostazione” e annuncia che la sua campagna elettorale “continua con le forze politiche e movimenti che invece l’hanno condivisa”. “Basta protagonismi, serve lealtà”. Quello di Berlusconi è un vero e proprio sfogo, consegnato ad alcuni militanti incontrati ad Arcore per gli auguri pasquali: “Anche in Forza Italia, purtroppo, stanno emergendo le patologie della vecchia politica politicante: quelle del protagonismo, della rissosità e del frazionismo. Qualcuno ha dimenticato la lealtà nei confronti degli elettori ed anche il rispetto per chi lavora ogni giorno, in condizioni non facili, per far funzionare Forza Italia nel miglior modo possibile”. Parole che hanno una valenza di carattere generale, ma che sembrano proiettarsi sulla Puglia, dove Francesco Schittulli continua ad aspettare risposte alle sue richieste, vale a dire una lista di Fi senza esclusioni che possano suonare come epurazioni e l’appoggio anche da parte della lista di Raffele Fitto.

La replica di Bondi: “Non staremo zitti”. Tra Bondi e Berlusconi sono scintille a mezzo stampa. A innescare la tenzone è Berlusconi, che in una nota invita “chi per ragioni personali ha abbandonato Forza Italia, venendo meno al mandato degli elettori, a fare i conti con la propria coscienza restando almeno in silenzio”. Il riferimento, chiarissimo, è proprio a Bondi e alla consorte, Manuela Repetti. E se ce ne fosse bisogno, è proprio la replica di Bondi a fugare ogni dubbio. “Sono costretto a rompere il silenzio che mi ero imposto – scrive in una nota – prendendo atto che al contrario il Presidente Berlusconi non ha evidentemente alcuna intenzione di custodire almeno un lungo rapporto di collaborazione e di amicizia. La senatrice Manuela Repetti ed io – continua – abbiamo subìto in questi giorni degli attacchi personali, quasi un linciaggio, che hanno confermato la miseria morale e politica di Forza Italia e la giustezza della nostra decisione. Noi non staremo in silenzio perché siamo persone che possono sbagliare ma intendiamo restare persone libere e autonome”. La libertà. La coscienza. Il linciaggio morale. Parole che Bondi usa come altrettante accuse contro il suo ex partito. “Risponderemo proprio solo alla nostra coscienza, in tutti i sensi – dice il senatore parlando anche a nome della moglie – perché chi si ispira come Berlusconi ai valori del liberalismo, non sempre con coerenza, dovrebbe almeno ricordare che proprio questa libertà di coscienza dei parlamentari viene garantita dall’autoritarismo dei partiti senza regole e senza democrazia”.

Leggi anche:
Striscia di Gaza, Gallant sfida Netanyahu: si spacca il governo israeliano
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti