Unioni civili, in Sicilia è legge. Crocetta: ora Alfano provi a inviare prefetti

4 marzo 2015

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge che istituisce il registro delle Unioni civili e condanna le discriminazioni sessuali e razziali. Cinquanta i voti favorevoli, 5 i contrari, e 15 astenuti. Hanno detto sì in blocco alla legge il Pd e il M5S. Adesione anche dal Cantiere Popolare che “non fa battaglie ideologiche su questo tema – ha chiarito il capogruppo Cordaro – ma il ddl segna a nostro avviso un primo passo verso una civiltà compiuta”. Hanno votato no Udc, Lista Musumeci e Ncd che aveva annunciato l’abbandono dell’Aula. Per il capogruppo del Pd Baldo Guicciardi è “un reale avanzamento in senso politico e democratico. Una legge che finalmente da attuazione all’art 3 della carta costituzionale. La Regione contribuisce a rimuovere gli ostacoli per il pieno svolgersi della personalità dell’uomo. Una bella pagina della storia della Sicilia”. No da Mimmo Turano, capogruppo Udc, che ha parlato di “legge manifesto che non raggiunge alcun obiettivo”. Presente in Aula anche il presidente della Regione Rosario Crocetta. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone si è astenuto: “E’ stata data un impronta ideologica forzata, si tratta di battaglie che appartengono alla coscienza di ciascuno di noi. Troppi ddl in favore delle famiglie per i quali non è stato chiesto il percorso accelerato in conferenza dei capigruppo”.  Il nuovo testo approvato consente, dunque, l’istituzione di un registro regionale delle unioni civili (il primo nel Paese), dando il via libera a interventi in materia di istruzione, formazione professionale, politiche del lavoro, integrazione sociale, formazione del personale, prestazioni sanitarie (con la possibilita’ di designare una persona, indipendentemente dal legame di parentela, che abbia accesso alle strutture di ricovero e cura e a cui gli operatori sanitari possano riferirsi per ogni comunicazione riguardante il designante), accesso ai servizi pubblici e privati, comunicazione istituzionale e promozione culturale.

CROCETTA “E’ la Sicilia che comincia a pensare ai diritti civili: sara’ difficile in questo caso per il ministro dell’Interno inviare i prefetti. Si possono mandare ai Comuni ma alla Regione no”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, esprimendo soddisfazione per l’approvazione all’Ars del ddl sulle unioni civili. “Si stabilisce una cosa molto semplice: al di la’ se si abbia un rapporto formale e matrimoniale – aggiunge – una famiglia esiste e quella famiglia deve avere le stesse opportunita’ che hanno le famiglie legalmente riconosciute. A questo serve un registro, a rendere pubblica una relazione finora non considerata o considerata clandestina e sancisce il diritto di avere le stesse prerogative delle famiglie che hanno un regolare contratto di matrimonio. Invito anche i comuni siciliani a deliberare l’istituzione dei registri, facendo un passo avanti in una materia in cui l’Italia e’ in forte ritardo”.

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