Usa 2020, ecco perché il 4 novembre non sapremo chi ha vinto le Presidenziali

Usa 2020, ecco perché il 4 novembre non sapremo chi ha vinto le Presidenziali
20 ottobre 2020

Il mondo rischia di aspettare giorni, o anche settimane, per sapere chi ha vinto le elezioni presidenziali americane tra Donald Trump e Joe Biden dopo la chiusura dei seggi il 3 novembre. Gli elettori americani che hanno espresso il loro voto in anticipo, per posta o di persone sono già a oggi oltre 28 milioni, secondo il sito election Project, su 239 milioni d aventi diritto. E molti altri milioni andranno a votare prima del 3 novembre in vari stati che aprono in questi giorni le loro urne in anticipo. La pandemia di coronavirus ha spinto molti, soprattutto gli elettori democratici che sono più sensibili a temi di salute pubblica, a preferire il voto per posta. Perciò un ritardo nel conteggio dei voti è molto probabile.

Solitamente il risultato del voto viene dichiarato la sera stessa. Le prime urne a chiudere saranno quelle della East Coast, alle 19 locali, l’una italiana, e lo spoglio partirà subito, anche se per la chiusura dei seggi sulla costa del Pacifico occorrerà aspettare altre tre ore. I media “chiamano” un singolo stato quando ritengono che il margine di vittoria di un candidato sull’altro sia insormontabile. E’ una previsione, non un risultato definitivo, così come quella sull’intera elezione. I presidenti Usa non vengono decisi dal voto popolare, ma dalla vittoria in un numero sufficiente di stati, ciascuno stato esprime un certo numero di “grandi elettori”, basato a spanne sulla popolazione. Per andare alla Casa Bianca occorre avere dalla propria almeno 270 grandi elettori.

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Nel 2016, Donald Trump fu “chiamato” vincitore alle 8.30 italiane, dopo che la vittoria in Wisconsin lo portò oltre la soglia dei 270 voti elettorali. Fino a qualche anno fa il voto postale era riservato a poche categorie di elettori, gli ultrasessantacinquenni, i malati, i temporaneamente non residenti, ma oggi la pratica del voto per posta è ampiamente diffusa. Nelle elezioni 2016 circa un quarto dei voti fu espresso per posta. In vista del 3 novembre si stima che i voti per posta saranno almeno 80 milioni, oltre il doppio del 2016.

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