“18 regali”, Vittoria Puccini: Elisa Girotto madre incredibile

29 dicembre 2019

Una storia drammatica, vera, in un film che parla d’amore. Esce al cinema il 2 gennaio “18 Regali” (con Lucky Red) di Francesco Amato, ispirato alla toccante vicenda di Elisa Girotto, morta nel 2017 per un tumore scoperto quando era incinta. La donna che ha commosso tutti lasciando alla figlia 18 regali per i suoi futuri compleanni, fino alla maggiore età, non avendo il tempo di vederla crescere. Nel film Elisa è Vittoria Puccini. “Conoscevo la storia, l’avevo letta come molti, è una storia che ha fatto il giro del web oltre i confini italiani quella di Elisa Girotto e quando ho letto la sceneggiatura mi sono commossa, ma mi ha colpito anche l’originalità con cui gli sceneggiatori e il regista avevano deciso di raccontare questa vicenda in un film”. Nel film infatti, la figlia, Anna, che nella realtà ha solo tre anni, è interpretata da Benedetta Porcaroli, ha 18 anni e non ha mai elaborato quel lutto. Deve scartare l’ultimo regalo, scappa dalla festa organizzata dal padre (Edoardo Leo), piena di rabbia, e viene investita. Al suo risveglio, si ritrova faccia a faccia con la madre mai conosciuta. Il destino le fa conoscere, è la magia del cinema.

“La chiave di fare incontrare queste due donne, che nella vita si sono incontrate per pochissimo tempo, una madre e una figlia, di rendere possibile con la magia del cinema il loro scontro e incontro mi è sembrato originale e credo che colpirà anche lo spettatore”. Il marito Di Elisa è stato coinvolto anche nella sceneggiatura. Benedetta Porcaroli: “Siamo andati a trovare Alessio un paio di giorni, ci ha aperto le porte più intime del suo dolore, della loro famiglia, ci ha fatto entrare in dinamiche che per noi sarebbero state sconosciute, abbiamo capito i loro valori, le loro abitudini, abbiamo conosciuto la piccola Anna e questo ci ha fatto entrare emotivamente nel film”. Vittoria Puccini, leggendo le lettere di Elisa e ascoltando il racconto di suo marito, è rimasta molto colpita dalla concretezza di questa donna. “È come se alla figlia avesse lasciato gli insegnamenti base, un kit di sopravvivenza con una consapevolezza di madre sconvolgente perché in realtà la sua maternità lei non l’ha potuta vivere”. Un film che vuole raccontare una storia in modo sincero, spiega Benedetta Porcaroli. “Non è necessariamente un film che ti fa piangere, ti fa riflettere, anche sorridere in certi momenti e soprattutto è un inno alla vita, non alla morte”. E che potrebbe essere un altro “regalo” per la piccola Anna. “Di fatto forse lo è, speriamo sia un regalo gradito”.

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