Vatileaks, ci sarà udienza Vallejo Balda-Chaouqui a porte chiuse su sms e WhatsApp

Vatileaks, ci sarà udienza Vallejo Balda-Chaouqui a porte chiuse su sms e WhatsApp
7 dicembre 2015

di Giuseppe Novelli

Ci sarà un’udienza a porte chiuse al processo sulla divulgazione di documenti vaticani riservati (vatileaks) per analizzare i messaggi che si scambiarono mons. Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Chaouqui. Lo ha deciso il tribunale vaticano. Dopo un’ora di camera di consiglio, il tribunale presieduto da Giuseppe Della Torre ha deciso, tra l’altro, una seduta a porte chiuse per analizzare il contenuto dei messaggi WhatsApp e sms tra Vallejo e Chaouqui. Il tribunale ha aggiornando l’udienza “a data da destinarsi” una volta espletate le perizie. Tra le richieste avanzate stamane daelle difese Vallejo ha chiesto l’acquisizione di una certificazione del suo stato di servizio in Vaticano e Nicola Maio, suo collaboratore alla Cose, di una serie di documenti che indicherebbero la qualità del suo servizio durato fino al gennaio scorso (copia di una lettera del Papa, una comunicazione con il presidente della Cosea). Chaouqui ha chiesto l’acquisizione di alcuni articoli in cui è menzionato Luigi Bisignani, Fittipaldi ha chiesto l’acquisizione di alcuni suoi articoli sul Vaticano dell’estate 2014.

Intanto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, puntualizza. “Nelle settimane scorse, da quando è stato avviato il processo per la diffusione di documenti riservati comunemente indicato come “Vatileaks 2″, si sono scritte e dette molte osservazioni e valutazioni sul sistema giudiziario dello Stato della Città del Vaticano e in particolare sul Tribunale presso cui tale processo è incardinato e le procedure da esso seguite. Poiché molte di tali osservazioni sono inappropriate – o a volte del tutto ingiustificate – è giusto offrire alcune considerazioni per maturare una visione più chiara e una valutazione più corretta di questo aspetto fondamentale della vicenda”. “Anzitutto – prosegue padre Lombardi – anche se dovrebbe essere ovviamente evidente, del tutto autonomo e separato da quello italiano, dotato dei propri organi giudiziari per i diversi gradi di giudizio e della necessaria legislazione in materia penale e di procedura penale”. Dopo aver spiegato le “garanzie processuali”, la giurisdizione inquirente e giudicante e la modalità di accredito degli avvocati, “vi sono – conclude padre Lombardi – tutte le premesse per avere piena fiducia nella serietà e nella competenza di chi deve garantire il corretto svolgimento di un processo che, per diverse ragioni, attira l`attenzione di molti”.

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