Agricoltura, il Mezzogiorno fa quadrato per lo sviluppo. La Sicilia è assente

Agricoltura, il Mezzogiorno fa quadrato per lo sviluppo. La Sicilia è assente
11 dicembre 2014

 

di Giuseppe Novelli

“Nel 2014 è stato introdotto a livello europeo un nuovo regolamento, il numero 1144, che prevede a partire dal 2016, l’erogazione di 200 milioni di euro annui per promuovere prodotti agricoli europei: se non ci svegliamo presto, rischiamo di perdere tre miliardi e 200 milioni di euro”. Lo ha detto questa mattina l’assessore della Basilicata alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, aprendo i lavori – nella sede dell’Unibas – di una conferenza interregionale organizzata per discutere delle azioni da intraprendere per promuovere commercialmente le produzioni agroalimentari delle regioni meridionali. All’incontro erano presenti i rappresentanti di alcune Regioni del Sud Italia (Calabria, Campania, Molise, Puglia), ma anche gli esperti del Mipaaf, di enti e di organizzazioni del settore.
“La regolamentazione in materia di promozione dei prodotti agricoli – ha aggiunto il rappresentante dell’esecutivo lucano – esiste dal 1998, e da allora sono stati stanziati in tutto 800 milioni di euro, che però sono andati altrove, e nemmeno un euro è arrivato alle Regioni del Mezzogiorno. E’ necessario quindi invertire questa tendenza. Come mai noi Regioni del Sud finora abbiamo perso questi finanziamenti? Forse perché non conosciamo bene i regolamenti? L’incontro di oggi – ha sottolineato l’assessore Ottati – servirà proprio ad illustrare tutte le possibilità che ci sono in materia di promozione dei prodotti agroalimentari”.

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Ottati è più che convinto che per ottenere lo sviluppo del settore agroalimentare “è necessario che le Regioni del Sud si mettano insieme”, ed allo stesso tempo bisogna “promuovere le organizzazioni dei produttori”. Il dirigente dell’Istituto del Commercio estero (Ice), Roberto Lovato, si è soffermato sull’export dell’agroalimentare, spiegando che “a livello internazionale c’è una crescente domanda sul prodotto italiano: la produzione deve mettersi in condizione di diventare competitiva. Finora le aziende si stanno accontentando del mercato domestico, di quello italiano. Ma non è più sufficiente, è necessario trovare altri sbocchi di mercato, con un’organizzazione dell’offerta e con prodotti adeguati agli standard internazionali”. Corrado Martinagelo, presidente dell’Associazione Reti Med, e componente della segreteria particolare del ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, invece, ha spiegato che “dobbiamo credere nel sistema Sud, nell’agroalimentare del Mezzogiorno e per questo apprezziamo e sosteniamo il lavoro della Regione Basilicata. Un autonomo regionalismo – ha evidenziato – non ha dato ancora frutti al Pil del settore agroalimentare. Rivendicare solo un sistema autonomistico non ha aiutato le nostre imprese. Deve cambiare il lavoro delle Regioni, a partire dal progetto pilota della Basilicata – ha concluso . Oggi il tema simbolo del Mezzogiorno è lavorare a un processo di internazionalizzazione delle aziende”.

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