Bocciato il primo bilancio della Raggi. I revisori: “Non è stata effettuata una corretta previsione”

Bocciato il primo bilancio della Raggi. I revisori: “Non è stata effettuata una corretta previsione”
20 dicembre 2016

L’organismo di controllo dei conti della Capitale (Oref) boccia il primo bilancio dell’amministrazione Raggi perché “pur esprimendo nei documenti programmatici l’eventualità che il saldo di finanza pubblica possa non essere rispettato, non ha tuttavia previsto gli interventi correttivi necessari ed indispensabili per la salvaguardia degli equilibri di bilancio”. A comunicarlo all’aula Giulio Cesare, il presidente, Marcello De Vito: “Vi comunico che è stato depositato il parere dell’Oref (i revisori dei conti, ndr.) e non è favorevole, motivo per cui sospendo la seduta”. Il Pd ha gridato dai banchi “a casa, a casa”.

IL DOCUMENTO Nelle 42 pagine del documento si legge che “sebbene il prospetto dimostrativo delle previsioni di competenza delle entrate finali e spese finali allegato al bilancio dimostri che sia conseguibile l’obiettivo programmato del pareggio, il Collegio Ritiene che esso sia stato raggiunto anche sulla base di: previsioni di entrate non strutturali (es. concessioni edilizie, contravvenzioni, recupero evasione tributaria, ecc.)”. Riguardo alle entrate, i controllori amministrativi “non si riscontra un adeguato e specifico programma di recupero dell’entrate tributarie e patrimoniali dell’Ente come già raccomandato da questo Collegio. Inoltre non trovano riscontro le raccomandazioni del Mef e le previsioni del piano di rientro in riferimento alla razionalizzazione e/o alienazione delle partecipazioni in società che non svolgono attività per il raggiungimento di fini istituzionali dell’Ente”.

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NON CORRETTA PREVISIONE Il bilancio è stato bocciato, inoltre, perché la Giunta Raggi ha effettuato “una non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio, dalla gestione del contenzioso in essere, dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate – si legge nel testo – dalle passività potenziali relative alle garanzie rilasciate da Roma Capitale in relazione all’operazione Punti verde qualità, dalla realizzazione della linea metropolitana C e dell’ammodernamento di quelle esistenti; dalle passività potenziali inerenti le problematiche curate dal dipartimento politiche sociali; dal contenzioso relativo al Ccnl per i dipendenti di Roma Tpl, dal contenzioso relativo alle problematiche delle acquisizioni sananti e dalle criticità riscontrate con la gestione commissariale”, concludono i controllori. E ancora. Secondo, l’organismo di controllo gli “ulteriori risparmi derivanti dalla razionalizzazione della spesa non appaiono possibili se non a danno della qualità dei servizi erogati dall’Ente ai cittadini”. Gli utilizzi delle risorse in conto capitale, “oneri concessori, per la spesa corrente, ancorché previsti dalla legge finanziaria 2017, determineranno comunque una contrazione degli interventi di investimento necessari invece al mantenimento del patrimonio dell’Ente”, concludono i revisori, rimandando al mittente il documento. Pertanto, il Collegio “prescrive l’integrazione del Dup, in particolare nella sezione operativa, specificando in modo puntuale gli obiettivi, i contenuti dei programmi e le modalità di attuazione”. Una richiesta avanzata anche dai consiglieri del Pd nella discussione in Aula Giulio Cesare del provvedimento.

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