Campidoglio, 15 mesi di nomine contestate alla sindaca Raggi

Campidoglio, 15 mesi di nomine contestate alla sindaca Raggi
Il Palazzo Senatorio, piazza del Campidoglio a Roma, sede dell'Assemblea e della giunta capitolina
28 settembre 2017

Le nomine di dirigenti apicali e staff fatte da Virginia Raggi nei primi mesi di mandato in Campidoglio continuano a condizionare negativamente l’esperienza di governo a 5 Stelle nella Capitale. Da metodo di selezione dei fedelissimi si sono rivelate una zavorra che ha appesantito il percorso della sindaca a Palazzo Senatorio. Scelte in alcuni casi contestate anche all’interno dello stesso Movimento, probabilmente frutto dell’assenza di una classe dirigente gia’ rodata a supporto della Raggi e della maggioranza. Queste decisioni oggi hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio per la sindaca in relazione alla nomina di Renato Marra, passato dalla Polizia Locale alla guida della Direzione Turismo mentre il fratello Raffaele era a capo del Dipartimento Personale. Una vicenda che mette in difficolta’ i 5 Stelle proprio sul tema della legalita’, da sempre rivendicato come bandiera dal Movimento ed usato dalle opposizioni come prova delle sue contraddizioni. Di fatto i pentastellati nell’ultimo anno hanno modificato alcune delle loro regole a riguardo degli esponenti indagati anche per non mettere in crisi la tenuta della giunta capitolina. Sin dai primi giorni di mandato il caso nomine ha tenuto banco. La prima scelta contestata e’ stata quella del fedelissimo Daniele Frongia indicato come capo di Gabinetto, sulla quale erano stati sollevati dubbi di compatibilita’ con la legge Severino, successivamente fugati dall’Anac.

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Poi e’ arrivato l’incarico a Raffaele Marra, dirigente comunale in passato attivo in ruoli apicali sia con la giunta comunale di Gianni Alemanno che con quella regionale di Renata Polverini, come vice capo con poteri di vicario. Dopo dieci giorni di polemiche entrambi gli incarichi sono stati revocati: Frongia e’ diventato vice sindaco mentre Marra e’ andato a dirigere il dipartimento del Personale. Ruoli durati lo spazio di quattro mesi, visto che a dicembre, dopo l’arresto di Marra con l’accusa di corruzione per vicende legate a quando lavorava con l’amministrazione Alemanno, Frongia ha rimesso la delega come vice sindaco rimanendo solamente assessore. Un parere dell’Anac ha interessato anche la nomina di Salvatore Romeo, dipendente comunale collocatosi in aspettativa e assunto come capo della segreteria politica con relativo aumento salariale. Dopo i rilievi dell’Autorita’ guidata da Raffaele Cantone il suo stipendio e’ stato rideterminato con una delibera ad hoc che lo ha ridotto da 110 mila a 93 mila euro. Oggi la posizione di Romeo e’ stata archiviata dalla Procura, assieme alla Raggi, dall’accusa di abuso d’ufficio per questa nomina. Non e’ andata meglio col capo di Gabinetto: Carla Romana Raineri, giudice della Corte di Appello di Milano, si e’ dimessa il 1 settembre 2016 dopo meno di due mesi a seguito di un parere dell’Anac che contestava un errore nel tipo di contratto scelto dal Campidoglio per inquadrare il ruolo del magistrato. Un anno dopo il ruolo e’ ancora vacante.

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Alle dimissioni della Raineri erano seguite anche quelle del super assessore al Bilancio Marcello Minenna, che aveva ritenuto fossero venute meno le condizioni politiche per continuare in assenza del magistrato al Gabinetto, con cui lavorava in tandem. La sua sostituzione non e’ stata meno complicata. La nomina di Raffaele De Dominicis, ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, e’ durata appena due giorni, visto che il magistrato era risultato indagato per abuso di ufficio, mentre Andrea Mazzillo e’ rimasto in carica al Bilancio dieci mesi prima di entrare in rotta di collisione con la sindaca ed i vertici del Movimento sul concordato di Atac ed essere sostituito da Gianni Lemmetti. Hanno influito questioni giudiziarie anche sulle dimissioni del primo assessore all’Ambiente, Paola Muraro, indagata per presunti illeciti ambientali quando era consulente Ama. Le ultime notizie sulla posizione giudiziaria parlavano della possibilita’ di archiviazione dell’indagine. Anche la scelta della governance delle principali partecipate cittadini, Atac ed Ama, e’ stata costellata di nomine fatte e poi ritirate. In Ama, l’azienda di raccolta e smaltimento dei rifiuti, l’amministratore unico Antonella Giglio e’ durata solo sei mesi, poi sostituita dal ritorno del Cda a tre guidato da Lorenzo Bagnacani. Un walzer di poltrone ancora piu’ ampio ha interessato l’Atac, la partecipata dei trasporti, dove si sono alternati tre direttori generali: Marco Rettighieri, Bruno Rota ed ora Paolo Simioni, che assomma anche le cariche apicali nel Cda.

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