Carabiniere uccide un ragazzo, parenti devastano un ospedale di Napoli

Carabiniere uccide un ragazzo, parenti devastano un ospedale di Napoli
1 marzo 2020

Un ragazzo di 15 anni è stato ucciso nelle prime ore del mattino nel quartiere di Santa Lucia a Napoli in un tentativo di rapina a un carabiniere in abiti civili. Secondo le prime notizie il ragazzo era armato, il militare ha reagito e nella sparatoria il 15enne è rimasto ferito al capo e al torace.

Ugo Russo

“Questa notte, dopo il decesso di un ragazo arrivato in pronto soccorso con ferita da arma da fuoco, il pronto soccorso del presidio ospedaliero dei Pellegrini è stato devastato dai familiari e amici del ragazzo – denuncia il direttore generale dell`ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, che durante il sopralluogo all`ospedale della Pignasecca ha constatato gli ingenti danni ad arredi e attrezzature e l`assenza di condizioni igienico-sanitarie conseguenziale ai fatti accaduti -. Un fatto gravissimo  – aggiunge Verdoliva – per il quale esprimo solidarietà a tutti i nostri dipendenti che ancora una volta sono stati vittime di insulti e minacce, e ancora una volta hanno continuato, nonostante tutto, a prestare assistenza ai pazienti”. Il direttore generale è “stato costretto” a chiudere il Pronto soccorso, in “quanto è accaduto ha di fatto creato condizioni che impediscono lo svolgimento delle attività assistenziali di emergenza in condizioni di sicurezza, sia per i pazienti che per gli operatori”.

E così dalle 7.30 l`ASL Napoli 1 Centro ha dovuto dichiarare la sospensione del servizio di pronto soccorso al presidio ospedaliero dei Pellegrini, iniziando contestualmente il trasferimento di otto pazienti presenti al Pronto Soccorso nei reparti dello stesso presidio ospedaliero ovvero – con ausilio del Servizio 118 – in altri ospedali cittadini. Vista l`importanza che tale Presidio Ospedaliero riveste nell`ambito della rete cittadina, i tecnici sono già a lavoro per ripristinare le attività assistenziali al più presto. Tornando alla cronaca della morte del 15enne, Ugo Russo, in sella a uno scooter con il volto travisato con scaldacollo e casco insieme a un complice, l’adolescente avrebbe puntato una pistola alla tempia del carabiniere 23enne in servizio in provincia di Bologna e al volante della propria auto insieme a una ragazza. Ma la pistola del rapinatore era una “replica” di una pistola vera, in metallo e del tutto simile a quella in uso alle forze dell’ordine, come fanno sapere gli stessi carabinieri. Le stesse fonti rilevano che era uguale al modello Beretta 92.

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Alle 5.30 l’arrivo del giovanissimo rapinatore al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini: le sue condizioni erano già critiche per ferite d’arma da fuoco alla testa e al torace. Nel corso dell’intervento chirurgico il ragazzo è morto. A quel punto è esplosa la rabbia dei parenti, che hanno danneggiato il pronto soccorso. Alle 7.30, come detto, i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale hanno constatato danni ad arredi e attrezzature nonché l’assenza delle condizioni igienico-sanitarie tali da non permettere lo svolgimento delle attività assistenziali di emergenza in sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. Mezz’ora dopo è stata dichiarata la sospensione del servizio di pronto soccorso, con il trasferimento di 8 pazienti presenti nei reparti dello stesso presidio ospedaliero o, con ausilio del 118, in altri ospedali cittadini.

“MIO FIGLIO COLPITO ALLE SPALLE”

Ai microfoni di Fanpage.it parla Vincenzo Russo, il padre di Ugo, il 15enne ucciso la notte del 1 marzo da un carabiniere fuori servizio durante un tentativo di rapina nel quartiere Santa Lucia di Napoli. L`uomo parla a poche ore dalla morte del figlio: “Il carabiniere gli ha sparato dietro alla testa, mentre Ugo stava scappando. Voleva ucciderlo. Quello non è un carabiniere, ma un criminale, perché ha voluto uccidere mio figlio”. “Io non so se mio figlio stava rapinando quell’uomo. Ma questo vuol dire che chi fa una rapina può essere ucciso da un carabiniere? Se mio figlio se ne stava scappando, doveva sparare alle gambe o farlo fuggire. Il carabiniere ha voluto uccidere mio figlio Ugo, si è comportato come un criminale”, ha concluso ancora il padre del giovane.

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