Covid-19, in terapie intensive tasso non vaccinati 12 volte più alto

Covid-19, in terapie intensive tasso non vaccinati 12 volte più alto
27 novembre 2021

Calano i nuovi casi di Covid in Italia, crescono i morti. Intanto, il Veneto registra per il terzo giorno consecutivo oltre 2mila contagi e la Campania in allerta per il primo sospetto positivo di variante Omicron. Quest’ultima, la variante sudafricana, – forte di 32 mutazioni – spaventa l’Europa, che si blinda e chiude la frontiera al Sudafrica. Allarme anche in Olanda, dove sono risultati positivi 61 passeggeri arrivati dall’Africa australe, mentre si registrano casi accertati e sospetti in altri Paesi europei. 

In cifre, secondo l’odierno bollettino del ministero della Salute, sono 12.877 (13.686 ieri) i nuovi casi di positività al Covid-19 e 90 (51 ieri) i decessi registrati nelle ultime 24 ore in Italia. Dall’inizio della pandemia sono 4.982.022 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2, mentre da febbraio 2020 si contano 133.627 vittime. Sono in tutto 4.682.318 le persone guarite o dimesse, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 178.946, pari a +6.328 rispetto a ieri. Compresi quelli molecolari e gli antigenici, sono stati 596.898 i tamponi totali processati. Il tasso di positività scende al 2,2% (-0,3%). Sul fronte del sistema sanitario aumentano sia le terapie intensive (+18) che i ricoveri in area medica (+78).

Il tasso di terapie intensive nei non vaccinati risulta essere 6,7 ogni 100mila mentre per coloro che sono stati vaccinati da meno di sei mesi il dato scende a 0,54 ogni 100mila, cioè 12 volte più basso. Ad affermarlo l’Istituto superiore di sanità che conferma in questo modo l’efficacia dei vaccini nella lotta al diffondersi del coronavirus. I dati dell’Iss sulle nuove infezioni da virus SARS-CoV-2 in Italia registrano una situazione in “forte aumento” per quanto riguarda l`incidenza settimanale a livello nazionale: 112 casi per 100.000 abitanti rispetto a 88 casi per 100.000 abitanti della settimana precedente. Stabile, invece, rispetto alla settimana precedente, l`Rt medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,23 (range: 1,15-1,30), al di sopra della soglia epidemica. In lieve aumento e ancora sopra la soglia epidemica l`indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, Rt=1,15 (IC95%: 1,11-1,19).

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In aumento anche l`incidenza a 14 giorni in 19 Regioni/PPAA su 21. Durante il periodo 8 – 21 novembre 2021, le Regioni/PPAA hanno segnalato 120.049 nuovi casi confermati di infezione (in aumento rispetto ai 90.419 nuovi casi segnalati tra il 1 – 14 novembre 2021). Stesso trend per quanto riguarda, sottolinea ancora il Report dell’Iss, tutte le fasce di età, in particolare nella popolazione 0-19 anni caratterizzata da una maggiore variazione dell`incidenza a 14 giorni. Stabile l`età mediana dei soggetti che hanno contratto l`infezione da virus SARS-CoV-2 negli ultimi 14 giorni (42 anni). Nella popolazione in età scolare, invece, si osserva “un forte aumento” dell`incidenza nella fascia di età 6-11, dove si osserva all`incirca il 50% dei casi diagnosticati nella popolazione 0-19. Per quanto riguarda, invece, l’impatto del covid nel nostro paese, dall`inizio dell`epidemia, sono stati segnalati al sistema di sorveglianza 4.954.380 casi confermati di COVID-19 diagnosticati in Italia dai laboratori di riferimento regionali e 132.747 decessi.

“La letalità del COVID-19 cresce con l’aumentare dell’età ed è più elevata in soggetti di sesso maschile a partire dalla fascia di età 30-39 anni. – conferma ancora l’Istituto superiore di sanità – Mentre per quando riguarda l’impatto della vaccinazione nel prevenire nuove infezioni, ricoveri e decessi si nota che negli ultimi 30 giorni in Italia vi è stata una maggiore incidenza di casi diagnosticati nella popolazione non vaccinata. Mentre dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, scende dal 72% al 40% l`efficacia nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica di COVID-19 rispetto ai non vaccinati”. Rimane elevata anche l`efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l`efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 91% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all`81% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati.

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