Cpe Tirana: Meloni difende la linea italiana, ma l’esclusione dal tavolo dei “Volenterosi” scatena la tempesta

Meloni

La sesta riunione della Comunità politica europea (Cpe) a Tirana ha offerto un’importante piattaforma di confronto tra i leader europei, con al centro la crisi ucraina. Per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, l’appuntamento è stato un’occasione per ribadire la posizione italiana, dopo la sua partecipazione in videocollegamento al vertice di Kiev della settimana precedente.

Nel suo intervento al summit, Meloni ha sottolineato l’impatto della guerra russa in Ucraina: “La ferita che la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina ha inflitto al sistema internazionale basato sulle regole continua a produrre effetti destabilizzanti”. Ha quindi rinnovato l’appello per “un cessate il fuoco incondizionato e un vero accordo di pace”, confermando il sostegno dell’Italia a Kiev, in linea con la maggior parte dei Paesi presenti, e sottolineando la necessità di una soluzione diplomatica. A margine della Cpe, si è tenuto un incontro tra i leader di Francia, Regno Unito, Polonia e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con il presidente Usa Donald Trump in videocollegamento, per discutere degli sviluppi in Ucraina.

L’Italia non ha partecipato a questo confronto, come chiarito da Meloni durante un punto stampa in Piazza Scanderbeg. La premier ha spiegato la posizione italiana: “Rispetto a questo dibattito sulla mancata presenza italiana nelle riunioni tra Gran Bretagna, Francia, Polonia, Germania e Ucraina, io devo ribadire una cosa che ho già spiegato diverse volte: cioè che l’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso per noi partecipare a dei formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità. Credo che sia un fatto di chiarezza e di coerenza”.

Meloni ha poi aggiunto: “A chi si lamenta, l’opposizione per esempio, chiedo la stessa chiarezza e la stessa coerenza. Cioè: ci si chiede di partecipare a questi formati perché dovremmo mandare le truppe in Ucraina o ci si chiede di partecipare a questi formati per fare una foto e poi dire di no? Perché in queste cose bisogna essere seri, e io sono una persona seria”. La posizione italiana ha trovato il sostegno della Lega, con Matteo Salvini che ha dichiarato: “No all’invio di anche un solo militare italiano in Ucraina. Il governo è compatto, chiaro, coerente. Non cambieremo idea”.

Tuttavia, il presidente francese Emmanuel Macron ha precisato che l’incontro dei “Volenterosi” non ha riguardato l’invio di truppe: “Credo che ci sia un errore di interpretazione, la discussione che abbiamo avuto era per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina, non c’è stata una discussione sull’invio di truppe né sabato scorso a Kiev né oggi. Abbiamo discusso di pace e garanzie di sicurezza. Guardiamoci dal divulgare false informazioni, ce ne sono a sufficienza di quelle russe”. La notizia dell’incontro tra i “Volenterosi”, Zelensky e Trump ha suscitato reazioni nell’opposizione italiana. Giuseppe Conte, leader del M5s, ha dichiarato: “Per l’ennesima volta in questi giorni decisivi, mentre i leader dei Paesi europei e Zelensky si confrontano con Trump sulla guerra in Ucraina, l’Italia non c’è”.

Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha aggiunto: “A Tirana Meloni è stata esclusa ancora una volta, fa la comparsa mentre l’Italia viene tenuta fuori dalle decisioni che contano”. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha scritto su X: “Giorgia Meloni ovvero l’Influencer ininfluente. Che umiliazione per l’Italia”. Carlo Calenda, di Azione, ha commentato: “Meloni sta facendo molto male alla credibilità e all’autorevolezza dell’Italia”. L’immagine della missione di Meloni a Tirana si compone certamente di due momenti significativi: l’accoglienza del premier albanese Edi Rama, che l’ha ricevuta in Piazza Scanderbeg, e l’impegno della premier nei bilaterali e nei lavori del summit.

Parallelamente, una foto pubblicata da Zelensky sui social ha mostrato i leader di Francia, Germania, Regno Unito e Polonia in collegamento con Trump, un incontro al quale l’Italia ha scelto di non partecipare, coerentemente con la sua linea. Meloni ha ribadito il sostegno a Kiev “nell’ambito di quello che è stato deciso, in ambito Ue e in ambito Onu”, sottolineando che l’Italia rimane attiva in tutti i principali fora internazionali, mantenendo un approccio chiaro e responsabile nella gestione della crisi.