Diffida Comitati liberi consorzi Comuni a Crocetta

17 febbraio 2016

I “comitati per i liberi consorzi di comuni” di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, che, attraverso referendum popolari hanno aderito alla città metropolitana di Catania, sganciandosi dalle ex province di Caltanissetta e Enna, hanno inviato una lettera di diffida al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore regionale alle autonomie locali, Luisa Lantieri, e al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Contestano loro un comportamento omissivo (secondo le rispettive competenze) per non avere ancora predisposto, esaminato e approvato, in giunta, e portato in aula, il disegno di legge sulle intervenute variazioni territoriali, per libera scelta delle popolazioni, come previsto dall’articolo 44 della legge n.15/2015 sulla riforma delle province siciliane. “Dall’approvazione della norma ad oggi sono, infatti, trascorsi tre mesi – dicono i ricorrenti – cioè un più che ragionevole lasso di tempo sufficiente a predisporre gli atti dovuti”. La diffida, oltre ad essere firmata dai coordinatori dei comitati, è sottoscritta anche dai sindaci dei tre comuni interessati, Domenico Messinese (Gela), Filippo Miroddi (Piazza Armerina) e Francesco La Rosa (Niscemi). Il mancato riconoscimento delle variazioni territoriali starebbe creando dei danni ai loro comuni “perchè – hanno spiegato in una conferenza-stampa – il governo regionale continua a riparametrare in favore delle ex province (oggi liberi consorzi) le competenze nei vari settori della pubblica amministrazione in Sicilia senza tenere conto delle affinità reali dei comprensori, com’è successo per i poli museali, per le condotte agrarie, ecc.”. I comitati ricorrenti comunicano a Crocetta che in mancanza di riscontri celeri, si rivolgeranno alla magistratura ordinaria e a quella amministrativa.

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