Francia punta a un accordo il 29 maggio. Sarraj al Cairo per incontrare generale Haftar

Francia punta a un accordo il 29 maggio. Sarraj al Cairo per incontrare generale Haftar
Il generale Khalifa Haftar e Fayez al-Sarraj
24 maggio 2018

Parigi auspica di convocare il prossimo 29 maggio in Francia i leader libici per sottoscrivere un accordo che crei le condizioni per tenere le elezioni entro la fine dell’anno, tanto che il premier libico Fayez al Sarraj sarebbe da domenica scorsa al Cairo, nell’ambito delle iniziative sostenute da Francia ed Egitto, in attesa di avere un incontro con il generale Khalifa Haftar che possa poi favorire un summit allargato ai presidenti delle due assemblee libiche. Il sito Al Marsad ha pubblicato una copia del documento di accordo francese, ricevuto da una fonte diplomatica di “alto profilo”, che Parigi spera sia firmato il 29 maggio da Haftar, Sarraj, dal presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, Aquila Saleh, e dal presidente dell’Alto Consiglio di Stato, Khalid al Mashri, o da una delegazione dell’assemblea di Tripoli. La firma, stando al documento, dovrebbe avvenire alla presenza dell’inviato Onu per la Libia, Ghassan Salamè, e dai rappresentanti di Algeria, Ciad, Cina, Egitto, Germania, Italia, Marocco, Niger, Qatar, Russia, Sudan, Tunisia, Turchia, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Unione africana, Unione Europea e Lega araba. Il documento, intitolato “Bozza di accordo-conferenza sulla Libia – versione 7, 22 maggio”, è di fatto un elenco di 13 punti, sulla scia del piano di pace presentato nel settembre 2017 da Salamè all’Onu.

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Nel primo punto si chiede “l’immediata riunificazione della Banca centrale libica e lo scioglimento di tutte le istituzioni parallele”; nel secondo “l’avvio di una nuova sessione di registrazione degli elettori per un ulteriore periodo di 60 giorni”; nel terzo, “il riconoscimento che l’adozione della Costituzione redatta dall’Assemblea costituente è un momento cruciale per la sovranità della nazione libica” e al quarto “il sostegno alla missione Onu per mettere a punto, consultando le autorità libiche, una proposta e un calendario per tenere un referendum sulla costituzione, prima o dopo le elezioni”; al quinto punto si afferma che le elezioni devono “tenersi entro la fine del 2018″, precedute, stando a quanto si legge al sesto punto, dall'”adozione e dall’applicazione di una legge elettorale”. Nel documento francese si sottolinea la necessità che “le forze di sicurezza libiche, in coordinamento con Onu/Ue/Lega araba/Ua, garantiscano la sicurezza dell’organizzazione delle elezioni, e delle operazioni di voto, sotto la supervisione internazionale”. All’ottavo punto si concorda di “trasferire la sede del parlamento il prima possibile”; al nono si ribadisce “l’impegno a sostenere il dialogo tra le forze militari in corso al Cairo, e l’unificazione dell’esercito nazionale e la definizione di una struttura militare dopo le elezioni sotto il controllo dei legittimi poteri civili”; “in parallelo al processo elettorale, e dopo l’organizzazione del voto, la comunità internazionale si impegna a sostenere attivamente la Libia e le autorità libiche per migliorare i servizi garantiti alla popolazione”, si sottolinea nel decimo punto.

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All’unidicesimo ci si impegna a “rispettare solennemente il presente accordo e i risultati delle elezioni”; al dodicesimo si “riafferma la fiducia della comunità internazionali nelle istituzioni libiche”; infine, all’ultimo punto, si afferma di “partecipare a una conferenza politica inclusiva in Libia o all’estero per seguire gli sviluppi dell’applicazione di questo accordo, in un lasso di tre mesi” dalla sua firma. Tuttavia, secondo quanto riferito da “fonti ben informate ad Asharq Al-Awsat”, al Sarraj ritiene che un suo possibile incontro con Haftar, nella sua residenza alle porte di Bengasi, possa essere sufficiente per un riconoscimento del suo governo e per concedergli la legittimità parlamentare che il generale gli ha sempre negato dal suo insediamento a Tripoli. Secondo le stesse fonti, il premier pensa possa anche favorire la revisione della costituzione e la tenuta delle elezioni entro la fine dell’anno. L’ufficio di Sarraj ha riferito di un colloquio avuto ieri dal premier libico con il presidente francese Emmanuel Macron; secondo la nota, i due leader hanno discusso delle modalità pratiche per tenere le elezioni.

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