Fassino e Guerini avviano incontri per coalizione, stop Mdp-SI

Fassino e Guerini avviano incontri per coalizione, stop Mdp-SI
L'esponente del Partito Democratico, Piero Fassino
15 novembre 2017

Il Pd ha iniziato i colloqui con i partiti del centrosinistra per costruire la coalizione con cui affrontare le prossime elezioni politiche, ma il nodo resta Mdp e l’area di sinistra. Su questo fronte non ci sono ancora stati incontri, ma al Partito democratico è già arrivato un “no” preventivo. Oggi Piero Fassino e Lorenzo Guerini, la coppia di ‘sherpa’ scelta dal segretario Matteo Renzi, ha avviato gli incontri informali: l’ex segretario dei Ds si occupa della sinistra, il coordinatore della segreteria dei centristi. Guerini ha incontrato Gianpiero D’Alia e Gian Luca Galletti dei Centristi per l’Europa e ha sentito al telefono Pier Ferdinando Casini. Il coordinatore Dem ha avuto anche un colloquio con il coordinatore di Ap Maurizio Lupi. Guerini, secondo quanto si apprende, ha illustrato a Lupi le conclusioni della direzione del Pd e il coordinatore di Ap ha comunicato il percorso del partito di Angelino Alfano verso la direzione del 24. Fassino, che nei prossimi giorni vedrà Romano Prodi, oggi ha visto i presidenti della Camera e del Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, e i rappresentanti di Psi, Idv e Democrazia Solidale. Grasso, secondo quanto si apprende, ha ascoltato “con grande interesse” Fassino ma per quanto riguarda il tema di alleanze e coalizioni ha sottolineato “che non rappresenta alcun soggetto politico e quindi non ha titolo per parlare”. Da parte sua la Boldrini ha espresso le sue personali considerazioni sulla “situazione del Paese, sul quadro politico e sul dibattito in corso all’interno del centrosinistra”. Definiti positivi i colloqui con Psi, Idv e Des.

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“A tutti – ha spiegato Fassino – ho ribadito la sincera volontà e la determinazione del Pd di lavorare per realizzare un’alleanza di centrosinistra larga, unita e inclusiva. Dai miei interlocutori ho ricevuto piena disponibilità a lavorare insieme per quell’obiettivo e da ciascuno ho raccolto considerazioni e proposte”. Fin qui, però, i pontieri hanno svolto la parte “semplice” del loro lavoro, perché per costruire una alleanza di centrosinistra “larga” il nodo resta quello dei rapporti con Mdp, Sinistra Italia-Possibile e Campo progressista. In questo caso ancora un incontro non c’è stato e non è stato ancora fissato, ma ci sarà, anche se non a brevissimo. Ma intanto le premesse non sono certo positive. “Se Renzi si toglie di torno e ci va uno che la pensa alla stessa maniera – ha detto il coordinatore di Mdp, Roberto Speranza – non cambia. È chiaro che Renzi è il simbolo di quello che è stato fatto, come fa a cambiare? Ma non basta cambiare Renzi”. Netto anche Pippo Civati, che con l’inviato di Renzi ha avuto uno scambio di sms. “Penso – ha detto – che Fassino lo sappia, per me la risposta è no. Io sono uscito dal Pd perché non ne condividevo le politiche. E i ‘richiamini’ sono insopportabili. Per me non ci sono possibilità”, ha concluso, dicendo che anche Fratoianni (Si) e Speranza sono dello stesso avviso. Più possibilista, invece, la linea che emerge da Campo progressista. Secondo il movimento di Giuliano Pisapia “nella direzione di lunedì del Partito democratico, finalmente, sembra si sia posto fine almeno al mito dell’autosufficienza. L’apertura a verificare le condizioni per una coalizione di centrosinistra larga e inclusiva è un passo in avanti. Ma c’è ancora molto da fare”. Nonostante questo “non ci sottrarremo al confronto”, ma servono “fatti politici”.

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