Fondi Ue, programmi di Sicilia, Campania e Calabria sono in affanno

Fondi Ue, programmi di Sicilia, Campania e Calabria sono in affanno
13 ottobre 2015

A meno di due mesi dalla scadenza del 31 dicembre – termine ultimo di ammissibilità della spesa per il 2007-2013 – il Programma operativo nazionale Reti e mobilità e quelli regionali di Sicilia, Campania e Calabria continuano ad arrancare nell’assorbimento dei fondi Ue. Intanto i programmi regionali di Campania e Calabria, oltre al Pon legalità per il 2014-2020 – restano tra gli ultimi in Europa ad attendere il disco verde di Bruxelles. E se per l’ok al Por Calabria e Pon Legalità per il 2014-2020 fonti europee spiegano che siamo ormai “in dirittura di arrivo”, la posizione della Campania appare più difficile. A complicare le cose è stato lo stallo determinato dalla situazione politica post elettorale nella Regione, suggeriscono le fonti.  “Ora però non è più tempo di negoziato”, affermano. Per arrivare all’approvazione del Por Campania entro l’anno “devono mettere nero su bianco la versione integrale entro una settimana”. I dati sono emersi durante i lavori degli Open days, la settimana dedicata alle Regioni e alle città europee, organizzata dal Comitato europeo delle regioni e dalla Commissione Ue.

Secondo le ultime percentuali rese note dalla Commissione Ue, sul Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), a fronte dell’assorbimento di regioni come Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia entrambe al 98%; o Liguria, al 95%; o quello Lombardia al 93%; il Pon Reti e mobilità col 57% ed i Programmi regionali di Sicilia (66%), Campania (68%) e Calabria (70%) sono in netto affanno. “La spesa in realtà è un po’ di più, perché ci sono dati non comunicati. Ma ce la faremo”, spiega il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, a margine della seduta plenaria del Comitato delle Regioni Ue. “Ci stiamo impegnando tantissimo per spendere tutto entro il 31 dicembre – evidenzia il governatore -. E voglio sottolineare anche che quando mi sono insediato, a fine 2012, il dato era al 12,5%. Poi ho chiesto di rimodulare il programma, e in soli due anni e mezzo abbiamo raggiunto il 70%. Questo ha comportato non solo un lavoro incredibile, ma anche un costo non indifferente: ciò che si doveva spalmare in sette anni, lo abbiamo spalmato in due, creandoci anche incredibili problemi di bilancio”.

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Quanto alla Campania, nelle ultime ore la Commissione Ue ha dato il disco verde al ‘grande progetto’ “Risanamento Ambientale Corpi idrici Superficiali delle Aree interne” (periodo 2007-2013) dal valore totale di 100 milioni di euro, con un contributo del Fesr di 75 milioni. L’iniziativa punta a migliorare la qualità delle acque del fiume Volturno, dei suoi affluenti, e delle infrastrutture ambientali. In attesa dell’ok per il vecchio periodo resta ancora il progetto campano da 230 milioni di euro per la bonifica dell’area di Regi Lagni e del litorale immediatamente a nord di Napoli, fino al litorale domitio. Secondo fonti della Commissione Ue potrebbe vedere luce verde entro novembre. Intanto per monitorare la capacità amministrativa dei programmi del nuovo periodo, è stata messa in piedi una struttura presso la Presidenza del Consiglio, alla quale partecipano anche esperti della dg Regio. (Ansa)

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