Giallo sul generale russo, Gerasimov non ferito e i caduti: misteri russi in Ucraina

Giallo sul generale russo, Gerasimov non ferito e i caduti: misteri russi in Ucraina
Vladimir Putin e Valery Gerasimov
2 maggio 2022

La guerra in Ucraina presenta numerose zone grigie. E tra queste, una delle più inquietanti è il computo dei caduti e dei feriti. La difficoltà nell’ottenere dati certi lo ha dimostrato la notizia del presunto ferimento del capo di stato maggiore della Federazione Russa Valery Gerasimov presso Isyum: prima riportata dal canale Telegram di un media ucraino, poi ripresa in russo da Radio Liberty, e alla fine smentita dal ministero degli Interni dell’Ucraina. Il 28 aprile media ucraini, citando fonti, hanno riferito che Gerasimov, era arrivato a Izyum per comandare personalmente le truppe nel Donbass. Il 30 aprile, nei pressi del quartier generale, dove presumibilmente si trovava Gerasimov, si è verificata un’esplosione con un gran numero di feriti. Circa 200 militari russi sono rimasti uccisi durante l’impatto, tra cui, secondo i dati preliminari, il maggiore generale Andrey Simonov, secondo una fonte del NYT in Ucraina. 

Il giorno successivo, sono emerse voci secondo cui Gerasimov era tra i feriti, dopo di che sarebbe stato portato d’urgenza in Russia. Ma appunto Kiev stessa smentisce. Va detto che Gerasimov, insieme con il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e l’alto papavero dei servizi Nikolai Patrushev, fa parte della cerchia militare ristretta di Vladimir Putin. Sarebbero state queste persone, secondo fonti Bloomberg, a prendere la decisione di invadere l’Ucraina. Oltre a una indicazione indiretta che esista davvero una cerchia ristretta di consiglieri intransigenti, la questione del presunto ferimento del generale dimostra quanto sia difficile capire realmente l’aspetto più elementare di una guerra: il novero dei caduti. L’Ucraina ha organizzato un sito apposito che calcola ad oggi 23.800 morti sul fronte russo. E mentre la Russia non offre altro che commenti vaghi e sporadici – il ministero della Difesa russo ha riportato perdite solo due volte: il 2 e il 25 marzo e ha fornito cifre di 498 e 1.351 persone – c’è chi analizza i social per raccogliere conferme. Dall’inizio della guerra, ci sono state almeno 1.744 segnalazioni di morti di militari dalla Russia, secondo i dati raccolti da Mediazona e da un team di volontari.

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Le perdite reali sono, presumibilmente, molto più alte. Ma i dati raccolti permettono di giudicare cosa succede all’esercito russo durante l’invasione. Con almeno 500 soldati delle unità più pronte al combattimento – paracadutisti, forze speciali e d’assalto – uccisi; pesanti perdite per i paracadutisti di Pskov e Kostroma, che avevano già preso parte alle battaglie in Ucraina nel 2014; più di 300 ufficiali uccisi, compresi due maggiori generali e il vice comandante della flotta del Mar Nero. Sul campo di battaglia hanno perso la vita anche più di 70 combattenti della Guardia Nazionale, almeno 20 piloti di aviazione e sette piloti di elicotteri. La maggior parte dei militari morti sono giovanissimi provenienti da regioni povere: 69 di loro non avevano più di 19 anni. Intanto, le vittime civili in Ucraina hanno superato il numero di 3 mila: lo ha comunicato l’Ufficio dell’Onu per i diritti umani (Ohchr) quantificando i civili che hanno perso la vita dall’inizio della guerra, lo scorso 24 febbraio, in 3.153 persone. Secondo l’Onu, tale stima è probabilmente inferiore alla realta’ a causa delle difficolta’ di accesso ai dati. La maggior parte delle vittime è stata uccisa da bombardamenti e missili, specifica l’organizzazione astenendosi dall’attribuire le responsabilità dei bombardamenti. 

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