Giappone e UE insieme contro Cina e Usa: nasce l’alleanza della competitività globale

In un contesto internazionale segnato da crescenti tensioni commerciali, il Giappone e l’Unione Europea (UE) stanno lavorando alla creazione di un’alleanza strategica volta a rafforzare la competitività delle rispettive economie.

L’iniziativa, che mira a consolidare la cooperazione in ambiti chiave come commercio, sicurezza economica e sostenibilità, sarà ufficialmente annunciata durante un vertice previsto per luglio, al quale parteciperanno il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Un partenariato economico fondamentale

L’accordo, denominato “Alleanza per la Competitività Giappone-UE“, si inserisce nell’ambito degli sforzi congiunti per preservare un ordine economico mondiale basato su regole condivise.

Le due potenze economiche, insieme responsabili di circa il 20% del prodotto interno lordo globale, intendono rafforzare ulteriormente la collaborazione già esistente grazie all’accordo di libero scambio stipulato nel 2018, che ha eliminato dazi e altre barriere commerciali tra le parti.

Secondo fonti diplomatiche, l’obiettivo principale è contrastare le sfide poste dai dazi statunitensi sotto l’amministrazione Trump e dalle pratiche commerciali cinesi, in particolare per quanto riguarda il controllo delle forniture di materie prime strategiche.

Diversificazione delle catene di approvvigionamento

Uno dei temi centrali dell’alleanza sarà la diversificazione delle catene di approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda i minerali delle terre rare, elementi essenziali nella produzione di tecnologie avanzate come smartphone, veicoli elettrici e componenti industriali.

Con Pechino che ha recentemente aumentato le restrizioni sull’esportazione di questi materiali, Tokyo e Bruxelles intendono coordinarsi per ridurre la dipendenza da un unico fornitore e garantire una maggiore stabilità nei settori ad alta intensità tecnologica.

Armonizzazione delle politiche verdi

Altro pilastro dell’accordo sarà l’armonizzazione delle politiche ambientali, con particolare attenzione agli incentivi per le tecnologie verdi. Il Giappone e l’UE collaboreranno per uniformare gli aiuti pubblici alle industrie automobilistiche elettriche e alla produzione di idrogeno, al fine di promuovere una concorrenza equa e abbattere i costi di sviluppo comuni.

Riformare il commercio globale

Sul piano multilaterale, le due parti si impegneranno a promuovere una riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), vista la crescente frustrazione degli Stati Uniti verso le sue capacità di affrontare le pratiche commerciali cinesi e altre questioni globali.

Giappone e UE, pur non facendo parte dello stesso blocco geopolitico, cercano di farsi portavoce di un sistema commerciale più trasparente e conforme alle norme internazionali.

Collaborazione con il Sud del Mondo

Nel tentativo di ampliare il proprio raggio d’azione, il partenariato prevede anche una maggiore collaborazione con i paesi emergenti e in via di sviluppo del cosiddetto “Sud del Mondo”. Questi Paesi saranno considerati partner strategici per promuovere valori come il commercio equo, lo stato di diritto e la sostenibilità ambientale.

Un ponte verso il commercio trans-pacifico

Inoltre, l’UE sta valutando la possibilità di instaurare legami più stretti con il Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP), l’accordo commerciale che coinvolge Giappone, Canada, Australia, Vietnam e altri Paesi del Pacifico, incluso recentemente il Regno Unito.

Alcuni membri dell’Unione hanno proposto di armonizzare standard e normative con quelli del CPTPP, in particolare per il commercio digitale e le politiche climatiche, aprendo la strada a futuri accordi bilaterali o addirittura a una partecipazione diretta dell’UE.

Fonte: Mainichi Shimbun, fonti diplomatiche

Con questa nuova alleanza strategica, Giappone e Unione Europea intendono ridefinire il ruolo delle economie avanzate nel panorama globale, proponendosi come attori chiave nella difesa di un commercio libero, equo e sostenibile. In un mondo sempre più frammentato, l’unione tra Tokyo e Bruxelles potrebbe rappresentare un modello alternativo alle crescenti spinte protezioniste e alla competizione sino-statunitense.