In questo borgo vivono ancora nelle grotte | Fascino e mistero a 2 ore da Palermo: meno di 700 persone a custodia di un segreto
Sperlinga - (sicilia.it) - IlFogliettone.it
Un borgo tra storia millenaria e suggestioni rupestri: un’origine scolpita nella pietra.
Sperlinga è un piccolo gioiello incastonato tra i monti Nebrodi e le Madonie, nel cuore della Sicilia. Con i suoi circa 700 abitanti, questo borgo dell’entroterra ennese è stato ufficialmente riconosciuto tra i borghi più belli d’Italia. Il suo nome, che deriva dal greco e significa “grotta”, anticipa la peculiare identità del paese: un luogo dove l’abitato, la storia e la cultura si intrecciano strettamente con la roccia.
Tutto a Sperlinga nasce dalle grotte. Fin dalla preistoria, la parete di roccia arenaria che domina il paese fu scavata per ricavarne rifugi, poi trasformati in abitazioni vere e proprie. Questa straordinaria opera di adattamento ha plasmato un ambiente unico, dove la mano dell’uomo ha modellato il paesaggio, lasciando un’impronta profonda e duratura. La simbiosi con la pietra è diventata l’essenza stessa dell’identità sperlinghese.
Il simbolo indiscusso del borgo è il suo castello rupestre, uno dei più affascinanti dell’intera isola. Parte integrante della montagna, fu in parte scavato dai Siculi già nel XII secolo a.C. e successivamente ampliato intorno all’anno Mille. La prima attestazione storica risale al 1132, quando apparteneva alla famiglia Rosso. Celebre l’episodio del 1282, durante i Vespri Siciliani, in cui il castello fu l’unico a non insorgere contro gli Angioini, episodio immortalato nella famosa scritta latina scolpita sul suo arco: Quod Siculis placuit sola Sperlinga negavit.
Attraversando il ponte levatoio, si entra in un mondo di ambienti scolpiti nella roccia: stalle, officine, cisterne, persino una prigione. Un particolare ambiente circolare con dodici nicchie ha suscitato l’interesse degli studiosi: alcuni vi riconoscono un luogo di culto, altri un antico orologio solare. Salendo per ripide scale scavate nella pietra, si raggiunge la torre, da cui il panorama mozzafiato regala un senso di infinito.
Tradizione e archeologia convivono
Intorno al castello si estende un borgo rupestre con circa cinquanta grotte artificiali. Alcune ospitano oggi il Museo Archeologico ed Etnografico, dove si conservano testimonianze della vita contadina e artigianale del passato. Ai piedi della rocca si trova anche la chiesa della Mercede, custode di un crocifisso ligneo di pregevole fattura, un tempo collocato nella cappella interna del castello.
Oltre alla sua storia, Sperlinga offre un’esperienza gastronomica autentica. Tra i prodotti tipici spiccano formaggi come il piacentino ennese e la ricotta, ma anche piatti poveri e saporiti come la frascàtela e il tortone. Quest’ultimo è protagonista della Sagra del Tortone, che si tiene ogni anno il 16 agosto e richiama visitatori da tutta la regione.
Feste, dame e cortei storici
Durante la Sagra, il paese si anima con il Corteo delle Dame dei Castelli di Sicilia, rievocazione storica dell’assedio del 1282. I rioni si sfidano in giochi tradizionali, e la dama più meritevole viene eletta Castellana di Sperlinga. L’evento si conclude con la sfilata delle Dame dei paesi gallo-italici, un momento di grande suggestione e orgoglio per l’intera comunità.
Sperlinga è anche artigianato: tappeti colorati detti frassate, cesti intrecciati con canna e salice, contenitori di giunco per la ricotta e piccoli sgabelli in ferula. Resa celebre da uno scatto del fotoreporter Robert Capa durante la Seconda Guerra Mondiale, questa località racchiude in sé l’anima di una Sicilia antica, autentica e straordinariamente viva.