Proteste a Mosca per Navalny, bambino viene preso dalla polizia

23 gennaio 2021

Sono oltre mille gli arresti effettuati dalla polizia russa in tutto il Paese nel corso delle proteste per la scarcerazione di Alexey Navalny, lo riferisce la ong OVD-Info, aggiornando il bilancio pubblicato. Anche la moglie di Navalny, Yulia, è stata arrestata a Mosca e ne ha dato notizia tramite Instagram. Ma dopo qualche ora, la donna è stata rilasciata. Sono almeno 15mila i manifestanti scesi in piazza Pushkin a Mosca per protestare contro l’arresto dell’oppositore Alexey Navalny. E altre migliaia sono scese in strada anche nell’Estremo Oriente russo e in Siberia per manifestare e chiederne la scarcerazione. A Mosca, dove già ore prima dell’inizio della protesta erano fioccati gli arresti, i sostenitori di Navalny hanno portato con sé gli spazzolini del water in riferimento a quelli da 823 dollari della villa extralusso del presidente russo Vladimir Putin su cui ha indagato Navalny con un video visto da milioni di persone.

Tra gli arrestati anche la legale di Navalny Lyubov Sobol, fermata proprio mentre parla in piazza a Mosca. Secondo le immagini che circolano sui social network anche un bambino con la sua cartella è stato arrestato dalla polizia di Mosca con la folla che cerca di fermare gli agenti. Immagini molto violente sono giunte anche dal centro più importante dell’Estremo oriente russo, Vladivostok, dove la folla ha gridato “Putin Vor” ovvero “Ladro”. La polizia ha fermato i manifestanti prendendoli per le mani e per i piedi. Anche nella freddissima Khabarovsk a pochi chilometri dalla Cina, centinaia di sostenitori di Navalny sono scesi in strada. A San Pietroburgo i sostenitori di Navalny hanno rotto le barricate della polizia e si dirigono verso la Prospettiva Nevsky, scrive il Moscow Times. A Mosca, la piazza Pushkin, area destinata alla manifestazione secondo gli annunci, è stata circondata da barricate, come altre zone della capitale, nelle aree dello shopping e nelle strade principali. Altri agenti sono stati collocati nella piazza Rossa.

Navalny è stato arrestato al rientro in Russia domenica scorsa dopo la convalescenza in Germania per l’avvelenamento da agente nervino subita in estate. Yulia ha pubblicato su Instagram una sua foto dalla camionetta della polizia su cui è stata portata: “Scusate la bassa qualità. Una luce terribile nella camionetta della polizia”.

Pure un ragazzino, anzi proprio un bambino con la cartella viene preso e portato via dalla polizia. Accade anche questo nel corso delle manifestazioni a favore di Aleksey Navalny a Mosca. La gente intorno grida: “Ma è un bambino”, “Lasciatelo!”. Ma si sente distintamente il poliziotto che dice: “Forza prendiamolo”. L’authority russa delle telecomunicazioni Roskomnadzor aveva già minacciato le piattaforme TikTok e Vkontakte, l’equivalente russo di Facebook, di multe, soprattutto rispetto ai loro utenti più giovani. E le autorità avevano aperto un’indagine per “incitamento ad atti illegali contro i minori” e il ministero dell’Istruzione ha invitato i genitori a “impedire” ai loro figli di manifestare.

Frattanto, l’Autorità per le comunicazioni russa, Roskomnadzor, ha annunciato di aver cancellato l’89% di tutti i post online destinati a minori in cui si faceva appello a partecipare agli assembramenti non autorizzati di oggi per la liberazione dell’oppositore Alexey Navalny. “TikTok e VKontakte, le piattaforme su cui hanno circolato maggiormente, hanno già cancellato il 93% e l’87%, rispettivamente”, ha scritto su Telegram il regolatore.

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