Strage Berlino, padre agente Scatà: fieri di lui. Paura? Siamo protetti

26 dicembre 2016

La famiglia di Luca Scatà, il giovane poliziotto di Canicattini Bagni che, insieme a un collega, nella notte tra giovedì e venerdì ha intercettato e ucciso in un conflitto a fuoco Anis Amri a Sesto San Giovanni, ha trascorso il Natale nel paese del Siracusano, ma a tavola non c’era il giovane agente. Gli auguri li hanno scambiati al telefono.

“Abbiamo trascorso il Natale senza Luca, ma lo abbiamo sentito – afferma il padre Giuseppe, – e ci ha detto che è tranquillo. Se lui è sereno, lo siamo anche noi. Aspettiamo di poterlo vedere, non sappiamo bene quando potrà accadere. Non ci è stata fornita una data precisa, aspettiamo solo di poterlo riabbracciare. Una cosa è certa: non siamo preoccupati per lui”. Il padre del poliziotto intervenuto per bloccare il presunto attentatore di Berlino, spiega che la loro casa e’ tenuta sotto controllo dalla polizia. “Questa notte mia figlia ha notato nelle vicinanze di casa nostra – afferma – una pattuglia della polizia, segno, evidentemente, che siamo sotto protezione ma questo non ci spaventa. Per quanto concerne la sua vicenda, Luca ha reagito in modo esemplare, a mio avviso ha fatto più del suo dovere. Però, devo ammettere che la sua azione ha sorpreso molto pure me, non pensavo che avesse quel sangue freddo. Siamo davvero orgogliosi di lui”.

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