Strage di Graz: attentatore si suicida dopo aver ucciso 10 persone in una scuola. Tra le vittime un 17enne francese

Una sparatoria di inaudita violenza ha insanguinato oggi una scuola superiore di Graz, nel sud dell’Austria, lasciando sul terreno dieci vittime e una trentina di feriti, molti in condizioni gravissime.

L’autore della strage, un 22enne austriaco identificato come Artur A., si è tolto la vita dopo aver compiuto il massacro, chiudendosi in un bagno dell’istituto e sparandosi un colpo alla testa.

La carneficina: colpi d’arma da fuoco in due aule

L’incubo è iniziato poco dopo le 10 del mattino, quando una raffica di spari ha squarciato il silenzio della scuola secondaria di Graz, frequentata da circa 400 studenti tra i 14 e i 18 anni.

“Era un rumore secco, ripetuto, poi le urze…”, ha raccontato un insegnante in stato di shock. Secondo i primi accertamenti, l’attentatore – un ex allievo della scuola – avrebbe fatto irruzione armato di un fucile e una pistola, entrambi regolarmente registrati a suo nome, e avrebbe aperto il fuoco in due diverse aule, seminando il panico.

Alcuni testimoni hanno riferito alla polizia di aver sentito almeno 20 colpi. L’edificio è stato immediatamente evacuato mentre squadre speciali della polizia, tra cui gli uomini dell’unità Cobra, hanno circondato la scuola con il supporto di elicotteri.

Le vittime: bambini, studenti e una strage senza senso

Tra i morti ci sarebbero quattro bambine di quinta elementare, una studentessa uccisa mentre cercava di fuggire all’esterno dell’edificio e tre ragazzi di terza media.

L’identità del giovane francese non è stata ancora resa nota, ma il padre ha confermato alle agenzie: “Mio figlio è una delle vittime. La polizia è venuta a dircelo alle 18:30”. Il bilancio, già drammatico, potrebbe aggravarsi nelle prossime ore: almeno cinque feriti sono in condizioni critiche e combattono tra la vita e la morte negli ospedali della zona.

L’attentatore: un ex studente, forse vittima di bullismo

Artur A., il killer, aveva frequentato la stessa scuola senza però completare gli studi. Fonti vicine all’indagine suggeriscono che potesse aver subito episodi di bullismo, ma le autorità non hanno ancora confermato ufficialmente un movente.

“Aveva le armi legalmente, era conosciuto come una persona riservata”, ha detto un vicino di casa intervistato dai media locali.

Tre giorni di lutto nazionale

Il cancelliere Christian Stocker ha annullato tutti gli impegni istituzionali per seguire la crisi, definendo la strage “una tragedia nazionale”. “Oggi è un giorno buio nella storia del nostro Paese”, ha detto il cancelliere in una conferenza stampa straordinaria.

Anche il mondo dello sport si è fermato: la Nazionale austriaca di calcio, impegnata nelle qualificazioni mondiali a San Marino, giocherà con bracciali neri e osserverà un minuto di silenzio in memoria delle vittime.

Mattarella e Meloni vicini all’Austria

La notizia ha sconvolto l’Europa. Il presidente italiano Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di condoglianze al collega austriaco Alexander Van der Bellen, esprimendo “profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime”.

Anche la premier Giorgia Meloni ha postato su X: “La mia vicinanza e quella di tutto il Governo italiano va ai familiari delle vittime e ai feriti”. La tragedia arriva mentre Graz si preparava a commemorare un altro lutto: il 20 giugno 2015, un attentatore a bordo di un fuoristrada aveva ucciso tre persone investendo una folla nel centro della città.

Ora, l’Austria si interroga su come sia potuto accadere di nuovo. Le indagini sono ancora in corso, ma una cosa è certa: un’intera generazione di studenti non dimenticherà mai questo giorno.