Ucraina, prosegue fuga dei cittadini dalla guerra

Ucraina, prosegue fuga dei cittadini dalla guerra
25 febbraio 2022

Anche oggi si stanno formando lunghi ingorghi di automobili per lasciare Kiev, la capitale ucraina, in direzione Ovest, secondo Le Figaro, nonostante gli appelli delle autorità a rimanere a casa mentre le truppe ucraine cercano disperatamente di arginare l’avanzata degli invasori russi nella periferia della città. Secondo il portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), almeno 100.000 persone sono già fuggite dalle loro case in Ucraina dopo l’invasione della Russia e in diverse migliaia hanno già attraversato i confini dei Paesi vicini tra cui Moldova, Romania e Polonia. L’Unhcr ha previsto che 4 milioni di ucraini potrebbero affluire in altri Paesi “se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente”.

Più di 1.000 ucraini sono arrivati in treno nella città polacca di Przemysl, secondo quanto riferito da responsabili della città. Molti di loro hanno pernottato nella stazione ferroviaria su lettini da campeggio poiché gli hotel sono al completo. La Polonia ha rinunciato a mettere in quarantena o a richiedere un test Covid negativo per le persone in arrivo dall’Ucraina e istituito nove punti di accoglienza per gli ucraini che attraversano il confine dove possono ricevere cibo, assistenza medica e informazioni. Nel frattempo, l’agenzia di stampa statale Pap ha riferito che migliaia di persone stanno arrivando oggi in auto al valico di frontiera di Medyka provenienti da tutto il Paese per raccogliere persone e parenti che stanno arrivando dall’Ucraina.

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La Polonia ospita una grande comunità ucraina. I numeri variano, ma si ritiene che nel Paese vivano tra uno e due milioni di ucraini, sebbene solo mezzo milione sia registrato ai servizi sociali polacchi. L’Ungheria ha reso noto che aprirà un corridoio umanitario per i cittadini di Paesi terzi come l’Iran o l’India in fuga dall’Ucraina, facendoli entrare senza visto e portandoli all’aeroporto internazionale più vicino, a Debrecen, ha affermato il ministro degli Esteri ungherese. Peter Szijjarto ha anche affermato in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook che il flusso di persone dall’Ucraina era continuo in cinque valichi di frontiere e che le auto erano in coda per un massimo di tre-cinque chilometri sul lato ucraino.

Putin disponibile a colloqui con Zelensky

Pronto a inviare una delegazione a Minsk si dice il presidente russo Vladimir Putin, in Bielorussia, per colloqui con l’Ucraina che ha appena invaso. “Putin è pronto a inviare una delegazione russa a livello di ministeri della Difesa e degli Esteri e dell’amministrazione presidenziale a Minsk per negoziati con una delegazione ucraina”, ha affermato Dmitry Peskov. Un terreno non propriamente neutro visto che in Bielorussia si trova ancora un contingente significativo di truppe russe, dalle esercitazioni che dovevano finire il 20 febbraio e che invece si sono trasformate in un’invasione.

Con forze attualmente dirette verso Kiev, già semiaccerchiata dal lato settentrionale. Le forze russe hanno completato l’accerchiamento della città ucraina di Chernihiv, una trentina di chilometri a nordest della capitale Kiev. Il Cremlino ha costantemente rifiutato i colloqui con l’Ucraina, nonostante le ripetute richieste prima dell’inizio dell’invasione russa del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo stesso che aveva anche detto poche ore prima dell’inizio della campagna militare russa di aver tentato invano di raggiungere Putin. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha assicurato che l’obiettivo dell’invasione russa dell’Ucraina era di “liberare” gli ucraini “dall’oppressione” e ha aggiunto che la Russia è pronta per i negoziati se l’Ucraina “depone le armi”.

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