“Vendere ospedali inutilizzati”.

“Vendere ospedali inutilizzati”.
22 giugno 2017

Le Regioni stanno studiando un piano a livello nazionale per individuare, valorizzare e poi vendere gli immobili a disposizione delle aziende sanitarie abbandonati, non più utilizzati o male impiegati. Un’operazione simile a quella fatta dal Ministero della Difesa con le caserme, che creerebbe un fondo con risorse da reinvestire per l’ammodernamento tecnologico dell’edilizia sanitaria. Al termine della riunione con Lorenzin, il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta, ha spiegato che “le risorse sono quelle che sono, ma sta avvenendo questo processo: si stanno costruendo ospedali nuovi e si liberano quelli vecchi. Vuol dire che c’è un patrimonio immobiliare che non viene più riutilizzato e capitalizzato. Abbiamo pensato: perchè, a livello nazionale, non si fa una norma come è stato per le caserme in cui il patrimonio immobiliare disponibile delle aziende sanitarie non venga conferito in un fondo che permetta di avere risorse che possiamo reinmettere nelle sistema sanitario? Altrimenti quel patrimonio decade”.

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Per Saitta “si tratta innanzitutto di valorizzare e poi di vendere. È il meccanismo che alcune Regioni hanno adottato con l’Imu, già con società dello Stato, si potrebbe fare un’operazione unica a livello nazionale. È un modo per avere delle risorse: conferimento di queste risorse in un fondo nazionale, valorizzazione e poi risorse alle Regioni. È un’operazione che può dare buoni risultati perché consente di passare dall’edilizia sanitaria all’edilizia in tecnologia, che è il grande problema”. Una stima di quante risorse potrebbero essere generate “ancora non l’abbiamo fatta. Una parte del risparmio avverrà con la rivisitazione di tutte le strutture ospedaliere. Avevamo ospedali che erano vecchi conventi, del ‘600 o del ‘700, strutture che sono in molti casi inefficaci sul piano della gestione. Facendo un’operazione di nuova edilizia c’è un grande risparmio e molte Regioni infatti stanno utilizzando lo strumento del partenariato pubblico-privato che consente di finanziare una parte dell’investimento attraverso un privato che viene remunerato con una parte delle economie che vengono fatte. Se i posti letto sono il doppio del necessario è chiaro che ci sono dei risparmi. Quindi stiamo tentando tutte le operazioni. Sull’edilizia in genere bisognerà verificare ospedali che vengono abbandonati, che sono utilizzati, sui quali paghiamo le imposte, che diventano un rischio e di valorizzarli attraverso una modalità come quella delle caserme, che ha abbastanza funzionato. Tutto quello che si ricava lo mettiamo nella nuova edilizia e nella tecnologia”, ha concluso.

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