Von der Leyen: ecco come sarà il nostro piano di ripresa dell’Europa

Von der Leyen: ecco come sarà il nostro piano di ripresa dell’Europa
Ursula Von der Leyen
14 maggio 2020

“Oggi, in questo momento di avversità e in risposta a questa crisi, l’Europa, più che mai, ha bisogno di unità, determinazione e ambizione. Ed è in questo spirito che la Commissione sta lavorando a un ambizioso piano di ripresa per l’Europa”, perche i nostri popoli siano non solo “uniti della diversità”, come recita il motto europeo, ma anche “uniti nell’avversità”. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parlando al Parlamento europeo oggi a Bruxelles. Von der Leyen ha schizzato a grandi linee, senza ancora scendere nei dettagli, la fisionomia e l’articolazione del piano per la ripresa a cui sta lavorando la Commissione per superare la crisi senza precedenti del Covid-19, confermando che il piano sarà integrato nel nuovo bilancio comunitario pluriennale 2021-2027, e annunciando che comprenderà, fra l’altro un nuovo “Strumento per la solvibilità” delle imprese, che sosterrà la ricapitalizzazione delle imprese sane messe a rischio dal lockdown, oltre al già atteso “Strumento per la ripresa e la resilienza” che finanzierà non solo gli investimenti pubblici, ma anche le “riforme” nei due settori prioritari per la Commissione: la transizione verde e la digitalizzazione dell’economia.

Vi saranno inoltre un rafforzamento delle politiche di coesione nel bilancio pluriennale dell’Ue, un nuovo Fondo (“facility”) per gli investimenti strategici, e un nuovo, specifico “Programma Sanitario”. La presidente della Commissione ha poi confermato che lo Strumento per la ripresa verrà finanziato con prestiti sul mercato coperti garanzie fornite dal “margine” del bilancio comunitario (che è basato sugli impegni finanziari degli Stati membri), precisando che una parte degli investimenti potrà essere anticipata, grazie alle garanzie nazionali, già a partire da quest’anno. Inoltre, ha annunciato che tutti i fondi per la ripresa verranno attribuiti attraverso i programmi comunitari, e che lo Strumento per la ripresa conterrà anche sovvenzioni a fondo perduto (“grants”); e ha aggiunto, infine, che nel dispositivo del nuovo bilancio pluriennale vi sarà una proposta per “nuove risorse proprie”, come già nella proposta precedente del 2018.

Le risorse proprie non dipendono dai contributi degli Stati membri basati sul Pil, vanno a finanziare direttamente il bilancio Ue. Sono basate su entrate di tipo fiscale, come già oggi succede per le risorse proprie esistenti: i dazi comuni all’importazione del mercato unico, l’Iva, e la tassa sullo zucchero. Von der Leyen non ha menzionato le opzioni che saranno proposte, ma fra le nuove risorse proprie possibili sono state in passato prospettare tasse ambientali (sulla plastica monouso, sulle emissioni di CO2 nell’Ue e la “carbon tax” alle frontiere per l’importazione dai paesi terzi) e sulle transazioni finanziarie. Bisogna, ha detto la presidente della Commissione “innanzitutto capire pienamente l’anatomia di questa specifica crisi: abbiamo avuto – ha ricordato – rallentamenti economici in passato, ma non abbiamo mai avuto un arresto dell’economia come negli ultimi tre mesi. Le nostre economie sono state sospese. Le catene di approvvigionamento sono state interrotte e la domanda è crollata. E la verità è che non torneremo presto al ‘business as usual’. Le nostre economie e società si apriranno lentamente, con cautela e gradualmente”.

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“Mentre le scuole restano chiuse – ha continuato -, la maggior parte dei genitori dovrà continuare il telelavoro da casa. E mentre le misure di distanziamento sociale rimangono giustamente in vigore, le aziende dovranno ripensare i loro posti di lavoro e il modo di lavorare. In altre parole: ci riprenderemo ma ci vorrà del tempo”. Secondo punto:” Il virus – ha rilevato von der Leyen – è lo stesso in tutti gli Stati membri, ma la capacità di rispondere e assorbire lo shock è molto diversa. Ad esempio, paesi e regioni con economie basate sui servizi rivolti ai clienti, come il turismo o la cultura, hanno sofferto molto di più. Non dovremmo inoltre dimenticare che coloro che sono stati raggiunti per primi dal virus sono stati spesso i più colpiti. Perché è stata l’esperienza dolorosa e la piena trasparenza dell’Italia e della Spagna nell’affrontare la pandemia che ha aiutato gli altri paesi a prepararsi all’impatto”. Terzo punto: “Ogni Stato membro ha sostenuto i lavoratori e le aziende nel miglior modo possibile, in gran parte grazie alla dimensione europea che è stata – ha rivendicato la presidente della Commissione – rapida e forte: abbiamo attivato la clausola generale di sospensione” del Patto di stabilità e “abbiamo dato piena flessibilità alle norme sui fondi Ue e sugli aiuti di Stato”.

“Ma è anche vero – ha riconosciuto von der Leyen – che ogni Stato membro ha un margine di bilancio diverso, e che molto diversa è la capacità di usare gli aiuti di Stato. Ciò che iniziamo a osservare ora è che si stanno creando condizioni di disparità (‘unlevelling of the playing field’) nel nostro mercato unico”. “Pertanto, come risposta – ha sottolineato -, dobbiamo sostenere i paesi che ne hanno maggiormente bisogno, spingere per investimenti e riforme, rafforzare le nostre economie concentrandoci sulle nostre priorità comuni, come il Green Deal europeo e la digitalizzazione”. “E poiché si tratta di una ripresa europea incentrata sulle priorità europee, è essenziale – ha rilevato la presidente della Commissione – che il Parlamento europeo svolga appieno il suo ruolo, che si assuma la sua responsabilità democratica sull’intero pacchetto di risanamento, proprio come fa per il bilancio dell’Ue”. “Questo pacchetto per la ripresa – ha proseguito la presidente della Commissione – sarà composto da due parti: innanzi tutto, ci sarà il bilancio europeo pluriennale, o Qfp (Quadro finanziario pluriennale, ndr). In secondo luogo, ci sarà uno strumento per la ripresa (‘Recovery Instrument’, ndr) finanziato attraverso un margine più ampio” fra il massimale degli impegni finanziari e la spesa effettiva nel bilancio Ue.

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Il margine (‘headroom’) è “una riserva che fissa l’importo massimo di denaro che la Commissione può prendere in prestito sui mercati dei capitali con la garanzia degli Stati membri”, ha spiegato. Von der Leyen ha quindi fatto un annuncio “ancora più importante: la totalità dei fondi per la ripresa – ha precisato – sarà incanalata attraverso i programmi dell’Ue. Questo è il motivo per cui – ha insistito – il Parlamento europeo avrà sul modo in cui vengono spesi i fondi per ripresa la stessa voce in capitolo che ha su come viene speso il Qfp”. Quanto alla destinazione dei fondi per la ripresa, la presidente della Commissione ha spiegato che “saranno spesi su tre pilastri”. Il primo pilastro “si concentrerà sul sostegno agli Stati membri per la ripresa e il risanamento, e perché possano uscire più forti dalla crisi. La maggior parte del denaro – ha affermato – verrà speso nell’ambito di questo primo pilastro, con il nuovo ‘Strumento per la ripresa e resilienza’, che sarà creato per finanziare investimenti pubblici e riforme chiave, in linea con le nostre priorità europee: la doppia transizione verso un’Europa ‘neutrale’ dal punto di vista climatico, e un’Europa digitalizzata e resiliente”. Questo “Strumento per la ripresa” sarà disponibile “per tutti gli Stati membri, che siano o meno nell’Eurozona, e si concentrerà sulle parti dell’Unione che sono state maggiormente colpite, e dove più grande è la necessità di resilienza”.

Inoltre, von der Leyen ha puntualizzato che nell’ambito di questo primo pilastro “la Commissione proporrà un rafforzamento della politica di coesione, al di là della consueta dotazione finanziaria per questo capitolo di spesa all’interno del Qfp. Questa aggiunta sarà assegnata in base alla gravità degli impatti economici e sociali della crisi”. Il secondo pilastro consisterà nel “riavviare l’economia e aiutare gli investimenti privati” a rimettersi in movimento. Prima della crisi – ha ricordato la presidente della Commissione – sapevamo già che abbiamo bisogno di importanti investimenti privati “in settori e tecnologie chiave: dal 5G all’intelligenza artificiale, dall’idrogeno pulito all’energia rinnovabile offshore. Questa crisi ha reso quel bisogno ancora più grande di prima. Per questo rafforzeremo il piano ‘InvestEu'”, il successore del piano Juncker sugli investimenti strategici. “Creeremo inoltre per la prima volta – ha annunciato ancora von der Leyen – un nuovo ‘Fondo strategico per gli investimenti’, che contribuirà a investire nelle catene del valore cruciali per la nostra resilienza e per l’autonomia strategica futura, in particolare nel settore farmaceutico. L’Europa – ha sottolineato – deve essere in grado di produrre autonomamente medicinali essenziali”.

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“Ma per tutto ciò, abbiamo bisogno di aziende sane su cui investire. Ecco perché – ha annunciato la presidente della Commissione – proporremo anche un nuovo ‘Strumento di solvibilità’ (‘Solvency Instrument’, ndr). Ciò contribuirà a soddisfare le esigenze di ricapitalizzazione delle aziende sane che sono state messe a rischio a causa del lockdown, ovunque si trovino in Europa”. Infine, il terzo pilastro “riguarda le lezioni più immediate che abbiamo appreso della crisi. Negli ultimi mesi – ha notato von der Leyen – abbiamo visto ciò che è importante, ciò che ha funzionato bene e ciò che deve essere migliorato. Rafforzeremo i programmi che hanno mostrato il loro valore nella crisi, come RescEu (sugli aiuti d’urgenza per i disastri naturali, comprese le epidemie, ndr) o Horizon Europe (per la ricerca scientifica, ndr). Creeremo un nuovo Programma sanitario specifico. E ci assicureremo di poter supportare i paesi nostri partner rafforzando i nostri strumenti di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale e per l’assistenza pre-adesione” per i Paesi candidati.

In breve, ha sintetizzato la presidente della Commissione, “ecco come apparirà il ‘Recovery Instrument’: 1) si concentrerà su dove vi è la maggiore necessità e il più grande potenziale, 2) sarà a breve termine e concentrato sui primi anni di ripresa; 3) includerà anche sovvenzioni; 4) includerà la possibilità di anticipare parte dell’investimento già quest’anno, utilizzando comprovati modelli di finanziamento basati su garanzie da parte degli Stati membri”. Il “Recovery Instrument”, ha aggiunto la presidente della Commissione “completerà le tre importanti ‘reti di sicurezza’ del pacchetto concordato dai leader in aprile”, che comprende il programma “Sure” per il sostegno ai meccanismi nazionali di cassa integrazione, i finanziamenti della Banca europea per gli investimenti per la liquidità delle imprese, e i prestiti per i sistemi sanitari della linea di credito anti pandemica del Mes.

“Insieme al nostro prossimo Quadro di bilancio pluriennale, questa sarà l’ambiziosa risposta di cui l’Europa ha bisogno. Una risposta che includerà le nuove ‘risorse proprie’ di cui abbiamo bisogno per il nostro bilancio, come la Commissione aveva già proposto nel 2018, che rifletterà i nostri valori comuni con un meccanismo per proteggere lo stato di diritto”. E, infine, ha concluso von der Leyen, “una risposta che si basa sulla necessità di oggi ma è progettata per il futuro”; perché “rafforzerà la solidarietà fra le nazioni, fra le popolazioni europee”, ma anche “con le prossime generazioni”, di cui verrà “assicurato l’avvenire” con gli investimenti per costruire una economia “moderna, sana e pulita” che riduca anche l’impatto sul clima e sull’ambiente. askanews

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